Nei giorni scorsi abbiamo letto un interessante articolo di
Latina Editoriale Oggi che denuncia una situazione
paradossale di un’Azienda di Logistica di Aprilia, la Planet
Logistic , che effettuava lavori per la committenza di Acqua
e Sapone e non solo.
La Cgil è d’accordo con i contenuti dell’articolo che
definisce inaccettabili le condizioni a cui venivano
sottoposti i lavoratori e altrettanto concorda nel definire
incomprensibili ed ingiustificabili i comportamenti avuti da
qualche sindacalista che, ripetutamente, ha sottoscritto
verbali di conciliazione di certo non vantaggiosi per i
lavoratori.
Quello che però riteniamo essere molto pericoloso e poco
etico è generalizzare quando si parla di lati oscuri del
sindacato, citando, neanche velatamente, le OO.SS.
confederali: o si ha il coraggio di fare nomi e cognomi
dando un contributo fattivo alla conoscenza e alla
trasparenza, oppure generalizzare crea infamia e percorsi
pericolosi che rischiano di assumere connotazioni di
carattere strumentale.
La Cgil non solo prende le distanze e condanna quanto
accaduto ma sottolinea l’aspetto generico di quanto
riportato nell’articolo e chiede soprattutto di specificare
fatti e nomi dei dirigenti coinvolti a tutela propria ma
anche delle altre OO.SS. confederali.
Tale precisazione si rende necessaria non solo per tutelare
il buon nome e l’impegno di tutti quei sindacalisti che si
sono battuti e quotidianamente si battono per i diritti e le
tutele dei lavoratori, ma soprattutto per salvaguardare i
principi di legalità e giustizia che accompagnano
l’operato quotidiano del loro agire.
Per tutti questi motivi - dichiara il segretario della Cdlt di
Frosinone Latina Dario D’Arcangelis - chiediamo al
quotidiano Latina Editoriale Oggi di chiarire i soggetti e gli
attori a cui la vicenda si riferisce e rettificare
immediatamente il riferimento generico ai Sindacati
Confederali, considerato che abbiamo interessato i nostri
uffici legali come è ovvio che sia, per procedere con
l’attivazione di tutte le azioni legali e querele annesse a
tutela della nostra Organizzazione.
Tutto quanto sopra per consentire a chi legge di conoscere
la storia dell’appalto in questione e soprattutto il ruolo che
la Cgil ha avuto ed ha, esclusivamente un ruolo di
rispristino di regole e legalità.
I fatti citati nell’articolo si riferiscono a qualche anno fa e
sono fatti già ampiamente noti all’Ispettorato del Lavoro di
Latina, a cui la Cgil non solo ha fatto richiesta di accesso
agli atti (accesso ad oggi non concesso), ma ha chiesto di
attivarsi per effettuare tutti gli accertamenti del caso, già
nel corso dell’anno 2019.
Contemporaneamente è stato attivato un percorso che ha
permesso di arrivare a sottoscrivere proprio tre giorni fa (il
01 febbraio u.s.) un accordo di cambio di appalto che ha
portato l’Azienda entrante, per la prima volta,
all’applicazione di un contratto confederale maggiormente
rappresentativo unitamente ad un accordo di secondo
livello che ripristina finalmente regole e condizioni dei
lavoratori riportando la gestione nell’alveo delle regole e
delle norme dei Contratti Collettivi Nazionali.
Per tutto quanto sopra richiamato, appare quantomeno
singolare la tempistica e le generalizzazioni riportate in
questo articolo, soprattutto da parte di chi non è così
abituato a rispettare i Contratti Nazionali di lavoro. Il
metodo delle conciliazioni periodiche che “smontano” i
Contratti Nazionali di lavoro favorendo il proliferare di
contratti pirata al ribasso è, purtroppo, un sistema
oltremodo diffuso in provincia di Latina e la Cgil lo ha
sempre contestato e denunciato, e continuerà a farlo,
attraverso non solo denunce formali ma anche ricorrendo
alla contrattazione ed alla concertazione.
A tutti i soggetti interessati, Sindacati Confederali,
Istituzioni , compresa la stampa che non può generalizzare
su argomenti così delicati, chiediamo un’iniziativa
congiunta per contrastare tali fenomeni.
Gli ispettorati del lavoro presso i quali vengono effettuate
o depositate le conciliazioni, sono tenuti a vigilare e
monitorare nell’interesse dei soggetti interessati i
contenuti dei verbali di questa natura, al fine di verificare
la leicità dell’operato delle aziende e dei soggetti
conciliatori, rispetto ai contenuti e quindi le congruità e le
rispondenze tra le rivendicazioni e le relative
quantificazioni , interpellando nel caso tutte le Istituzioni
preposte ivi compresa la Procura, che siamo certi
approfondirà i fatti in questione accertando eventuali
responsabilità e connivenze, a tutela degli unici soggetti
che davvero pagano le conseguenze di tutto questo: i
lavoratori!
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