Una giornata di riflessione sull'Europa, su cosa è stata, su come è stata sognata dai nostri padri fondatori, e su quello che sarà. Questo in sintesi il seminario di oggi "Dal Manifesto di Ventotene all'Europa", che si è svolto oggi in Piazza del Popolo a Latina presso lo storico edificio del Circolo Cittadino, al quale hanno partecipato duecento quadri delle singole confederali di CGIL, CISL e UIL provenienti da tutto il territorio provinciale. Il momento di confronto ha visto la presenza dei Sindaci di Latina, di Ventotene e Ponza, oltre al Presidente della Provincia Carlo Medici, oltre ai vertici di CGIL CISL UIL Nazionali e regionali.
"La fase di ottimismo e fiducia verso l'Europa si sta trasformando in certezza - dicono i segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Latina Briganti, Cecere e Garullo - populismi e sovranismi stanno minando il sistema dei valori, nutrendosi delle ricadute della crisi economica che ha investito tutti i paesi del vecchio continente. Uomini e donne hanno perso il lavoro, hanno visto dimezzarsi il loro potere di acquisto, hanno perso speranze per un futuro migliore. Ed è qui che le forze centrifughe sovraniste erodono il significato dell'Europa. Occorre invece fare un'analisi seria sul futuro dell'Europa e su come vogliono migliorarla, attualizzandone le regole a misura delle persone".
"Dobbiamo rilanciare la visione europeista italiana, perché il nostro è il paese del Manifesto di Ventotene - prosegue Briganti, Cecere e Garullo - In questa piccola Isola pontina, mentre la guerra seminava morte e distruzione, alcune menti eccellenti disegnarono un progetto che in pochi anni si è trasformato in realtà. Un progetto così forte che ha assicurato al vecchio continente settant'anni di pace. È in questo contesto che il sindacato vuole essere protagonista, rilanciando l'Europa affinché essa non sia soltanto un palazzo di potere, non sia solo finanza e austerità, ma luogo dove regni giustizia sociale, solidarietà, contrattazione collettiva, lavoro e crescita dei salari. Un posto dove libertà e uguaglianza arginino populismi e violenza, fino a sconfiggerli".
"Nel Manifesto - proseguono Briganti, Cecere e Gareuulo - ritroviamo il paese di oggi. Basti pensare che se nel nuovo secolo il sindacato è un interlocutore credibile, li si deve a quanto era scritto in quel documento, un documento scritto quando le organizzazioni dei lavoratori erano state piegate dalla protervia e dalla violenza del fascismo".
"Insomma - concludono Briganti, Cecere e Garullo - è stata una giornata piena di ricchezza di contenuti, un momento davvero sentito da tutte le persone in sala che hanno ben compreso l'importanza che riveste il fatto di parlare del futuro dell'Europa, facendolo proprio dal territorio Pontino, partendo appunto da quel Manifesto di Ventotene che tutto il continente ci invidia".