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L'ENNESIMA MORTE SUL LAVORO: A CISTERNA OPERAIO DI 26 ANNI PERDE LA VITA INVESTITO DA UN TRATTORE


Ancora una volta la cronaca ci riporta la tragica notizia di un giovane operaio che ha perso la vita sul lavoro. Stiamo parlando di un giovane di soli 26 anni, investito da un trattore sul luogo di lavoro, un'azienda di mangimi a Cisterna di Latina. La sua morte rappresenta l'ennesima testimonianza della drammatica situazione della sicurezza sul lavoro sul nostro territorio e più in generale in Italia.

Secondo i dati dell'Istat, nel 2022 sono stati registrati in Italia 790 incidenti mortali sul lavoro, nel 2023 già se ne contano più di 100; la maggior parte si verificano nel settore dell'edilizia, seguito dal settore dell'agricoltura e della pesca.

Una situazione allarmante, una sequenza in accettabile. Ci troviamo purtroppo a dover ribadire come CGIL la mancanza di una cultura della sicurezza sul lavoro adeguata: non si investe abbastanza nella formazione dei lavoratori in materia di sicurezza, e gli stessi lavoratori spessissimo non sono informati a dovere sui rischi legati alla loro attività.

Inoltre, non sempre vengono  adottate le misure di prevenzione e protezione previste dalla legge, come l'uso dei dispositivi di protezione individuale o la messa in sicurezza delle macchine e degli attrezzi utilizzati.

Ma non è solo una questione di mancata applicazione delle norme di sicurezza. La situazione della sicurezza sul lavoro in Italia è aggravata anche dalla precarizzazione del lavoro e dalla mancanza di investimenti in infrastrutture e attrezzature. Spesso i lavoratori vengono sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti, a condizioni di lavoro precarie e ad attività che richiedono un'alta specializzazione senza la formazione adeguata.

In questo contesto, la morte del giovane operaio investito dal trattore diventa una tragedia ancora più grande. Perché anche se ancora si sta indagando sull'esatta dinamica dell'incidente, è chiaro che sua giovane vita è stata spezzata a causa della mancanza di attenzione e di cura nei confronti dei lavoratori. 

Per porre fine a questa situazione, è necessario un impegno comune da parte di istituzioni, parti datoriali e lavoratori stessi. Occorre investire nella formazione e nella cultura della sicurezza, adottare le misure di prevenzione e protezione previste dalla legge, migliorare le condizioni di lavoro e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Solo così potremo porre fine a questa strage silenziosa e garantire ai nostri giovani un futuro dignitoso e sicuro sul lavoro”. Così Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina.



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