Il 25 gennaio scorso, durante l’iniziativa organizzata dalla Lega, nel capoluogo pontino, a cui hanno preso parte il sottosegretario al Lavoro, Durigon, la deputata Miele, il Ministro Valditara e con la partecipazione di alcuni candidati del partito alle prossime regionali, si è deciso di coinvolgere gli alunni di due istituti comprensivi che, in uniforme, hanno cantato l’inno e accolto, consegnando anche un omaggio floreale, il Valditara stesso.
Una scena grottesca non solo
per l’inopportunità e la gravità di coinvolgere le scolaresche in
un’iniziativa di propaganda di un partito, ma anche per le funzioni
che le studentesse e gli studenti hanno dovuto svolgere nel
riadattamento leghista dei balilla del secolo scorso.
Una fase
storica del nostro Paese da cui, evidentemente, Durigon, massimo
esponente della Lega in provincia di Latina, fatica a separarsi. Del
resto non è neanche passato troppo tempo da quando, nel 2021 in un
comizio pubblico, propose di reintitolare ad Arnaldo Mussolini il
parco comunale Falcone e Borsellino.
È bene che, come
avvenuto in passato, Durigon faccia un passo indietro perché ci pare
chiaro che la lezione del 2021 non sia stata recepita e che continui
a dare prova di non essere degno di ricoprire incarichi
istituzionali.
Dal Ministro Valditara, testimone e
protagonista del convegno, piuttosto che proposte anacronistiche e
pericolose sugli stipendi differenziati dei docenti, che non fanno
altro che dividere e aumentare i contrasti in un settore già
martoriato da scelte scellerate, ci aspettiamo invece un pronto
chiarimento su questo disdicevole episodio, anche alla luce della
richiesta di ascolto da parte della Rete degli studenti medi di
Latina – disattesa dal Ministro - in merito alla fatiscenza degli
edifici scolastici e al problema della continuità didattica.
CGIL Frosinone Latina
CGIL Roma e Lazio