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CGIL, QUESTO 25 APRILE NON SOLO CELEBRAZIONE: DIRITTI, LAVORO E CAMPAGNA REFERENDARIA AL VIA


Il segretario generale CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra sottolinea la particolare importanza della giornata del 25 aprile in questo 2024: certamente celebrazione e tributo per chi ha reso possibile la liberazione dal nazifascismo, ma proprio alla luce di quello che sta accadendo nel nostro paese, in cui la libertà in tutte le sue forme sembra essere messa in discussione, un rinnovato impegno da parte del sindacato che vuole ripartire da Lavoro e Diritti.


A tal proposito il lancio della campagna referendaria che vedrà la CGIL impegnata nella raccolta firme nelle piazze e nei luoghi di lavoro di tutta Italia e che sul nostro territorio inizierà proprio il 25 aprile con tre banchetti a Fiuggi presso il Monumento ai Caduti Parco Comunale dalle 9 alle 13, a Cassino in Corso della Repubblica (isola pedonale, incrocio con Via del Carmine) dalle 9 alle 18 e a Latina in Viale Don Giuseppe Morosini dalle 9 alle 13.



LA CGIL FROSINONE LATINA AL 1°WORKSHOP "BACK IN TOWN": POLITICHE TERRITORIALI PER L'INCLUSIONE DEI GIOVANI





La CGIL Frosinone Latina partecipa al primo workshop del progetto europeo "Back in town", progetto nato su iniziativa di alcune Camere del Lavoro per sviluppare politiche territoriali volte all’inclusione economica e sociale dei giovani.  Gli istituti di ricerca coinvolti nel progetto presentano i risultati delle attività desk e di campo svolte nella prima fase di progetto in Italia, Spagna, Polonia, Slovenia e Grecia, in particolare l’indagine sulla condizione dei giovani nel mercato del lavoro in Europa, nei paesi partner e in alcune città di medie dimensioni. 

La nostra Camera del Lavoro ha riportato durante i lavori del workshop una serie di interviste realizzate ad alcuni stakeholders del nostro territorio nelle quali viene analizzata nello specifico la situazione del mercato del lavoro in relazione ai giovani, proprio nelle province di Frosinone e Latina.

L’obiettivo è quello di far emergere convergenze e divergenze ed avviare una riflessione collettiva con le organizzazioni sindacali per identificare le sfide per un’attiva partecipazione dei giovani al mercato del lavoro. Partecipazione, che è direttamente connessa alla capacità degli attori locali di rimuovere gli ostacoli che impediscono percorsi di lavoro sani e dignitosi. Le attività di ricerca sono strettamente legate all’azione sindacale sul territorio, nonché ai processi partecipativi ed inclusivi che possano rendere i giovani effettivi agenti di cambiamento.



IL SEGRETARIO GENERALE MAURIZIO LANDINI A CASSINO PER L'ASSEMBLEA DELLE ASSEMBLEE


Si sono svolti presso il Cinema Teatro Manzoni di Cassino i lavori dell'Assemblea Generale della CGIL Frosinone Latina che, in vista dello sciopero dell'11 aprile e delle prossime mobilitazioni, ha riunito fisicamente le Assemblee Generali di tutte le Federazioni di categoria del comprensorio del basso Lazio.

Un'Assemblea straordinaria quindi, anche per altre due ragioni: la presenza del Segretario Generale Maurizio Landini a Cassino e il fatto che le Assemblee Generali di tutte le Camere del Lavoro del Lazio si siano svolte in contemporanea collegate virtualmente tra loro.

I lavori, che sono stati coordinati dal Segretario regionale CGIL Roberto Iovino, sono iniziati con i saluti del sindaco di Cassino Enzo Salera; poi è stato il turno di Giuseppe Massafra, Segretario Generale della CGIL Frosinone Latina, al quale è stata affidata la relazione introduttiva:”il primo obiettivo per costruire il cambiamento è quello di stimolare la partecipazione. Partecipazione e cambiamento sono due elementi legati tra loro ed è nella combinazione di questi due elementi che noi vogliamo esercitare la nostra azione in difesa della democrazia e dei valori costituzionali del nostro Paese. In difesa della libertà e dei diritti sociali, civili e umani progressivamente compromessi dalle crisi di questi anni e dalle scelte di chi, avendo la responsabilità di decidere, ha scelto di piegarsi al mercato e alle sue logiche competitive, peggiorando la condizione delle persone, aumentando le fratture nella società e le disuguaglianze. Per scegliere bene la direzione dobbiamo sentire la necessità di una democrazia vivente, partecipata, combattiva, come condizione per metter mano a una profonda riforma degli assetti sociali. La democrazia non vista in modo statico, come il rispetto formale delle regole, ma nel suo movimento dinamico, come il processo sempre rinnovantesi di una progressiva riconquista dello spazio pubblico. Il fatto è che le strade della politica e quelle della democrazia si sono divaricate, Si finisce per adattarsi passivamente all’attuale metamorfosi della politica, al suo essere un meccanismo che ruota su stesso, senza più doversi fondare su una legittimazione dal basso. Non è più questione solo di destra o sinistra, categorie ancora vivissime su cui non sono ammessi nostri tentennamenti, ma di democrazia viva o morta.” Queste alcune delle parole del Segretario Massafra che ha parlato anche di guerra, ricordando a tal proposito l'importanza della manifestazione del 25 maggio prossimo a Napoli, ma anche di un governo, quello attuale, “che non si riconosce pienamente nella Costituzione su cui ha giurato, i suoi progetti di riforma istituzionale, quello sulla autonomia differenziata e quello sul premierato, che sono l’ennesima prova del disegno ideologico che li anima: indebolire e smantellare lo Stato, ridurre gli spazi democratici. Una regressione che sta toccando tutte le principali democrazie europee”. Massafra, che nella relazione ha toccato anche i temi del PNRR, di salute e sicurezza, del welfare, della sanità, della legalità e del ruolo del sindacato nella società, prima di lasciare spazio agli interventi ha detto:” Noi, la CGIL, abbiamo scelto di puntare sul ruolo e sul protagonismo dei nostri delegati, dei nostri attivisti, dei nostri militanti: questo il significato profondo di assemblee come questa”.

Ed è proprio dagli intreventi delle delegate e dei delagati, che hanno occupato la parte centrale della mattinata, che sono arrivati i contributi alla discussione più vivi, vibranti e realistici: lavoro povero, lavoro che porta infortuni e nei casi peggiori morti, lavoro precario e sottopagato, diminutio di diritti e tutele, appalti a cascata. Tutti i comparti sono stati rappresentati in tutto il loro potenziale e con tutte le loro criticità: programmazione seria, investimenti, formazione permanente, potenziamento dei controlli in materia di sicurezza; tutte cose che mancano o scarsamente applicate e che denotano purtroppo una pericolosa deriva in termini di cultura del lavoro con ripercussioni sociali devastanti per tutto il territorio.

Insomma, una giornata piena di contenuti, una discussione di alto profilo, che ha visto poi il Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini riprendere meticolosamente tutte le tematiche e le sollecitazioni degli interventi nelle sue conclusioni, conclusioni che grazie al collegamento da remoto, da Cassino sono avvenute in contemporanea con tutte le Assemblee generali convocate nel Lazio.

Landini parte dallo sciopero e dal referendum:”L’11 aprile ci sarà lo sciopero generale con la Uil per tutti i settori privati e verterà sulla questione della salute e della sicurezza, sulla riforma fiscale e sull’aumento dei salari. Precarietà diffusa, disuguaglianze aumentate, salari abbassati, sanità e istruzione tagliati, politiche industriali inesistenti, lavoro insicuro. Il governo Meloni non ha invertito queste tendenze, anzi ha liberalizzato il lavoro a termine e reintrodotto i voucher. A pagare sono soprattutto giovani, donne e Sud. Ecco perché abbiamo deciso di usare anche l’arma del referendum, oltre che quella della contrattazione collettiva, della mobilitazione e della raccolta firme per leggi di iniziativa popolare con le nostre proposte su lavoro, sanità, lotta alla povertà”. Il Segretario Generale della CGIL passa poi alla sicurezza sul lavoro:”la scarsa attenzione sulla sicurezza sul lavoro e l’imbarbarimento di un modello economico e di impresa fondato sul massimo ribasso, lo sfruttamento del lavoro e la massimizzazione del profitto. A morire sono prevalentemente lavoratrici e lavoratori inseriti nella catena degli appalti e dei subappalti, in particolare nel privato, dove l’unico scopo della frantumazione dei cicli produttivi è la ricerca forsennata di comprimere i costi e di abbattere diritti e salari".

Landini ha toccato nel suo contributo alla discussione tutte le tematiche del lavoro e non solo, criticando aspramente tutte le scelte e le posizioni del governo: la mancanza di politiche industriali e di governo della transizione digitale, della riconversione ecologica e del rilancio qualitativo dei settori del turismo e dei servizi; la riproposizione delle privatizzazioni; la delega fiscale e le misure tributare approvate che creano disparità di trattamento tra i contribuenti a danno di lavoratori e pensionati e che attraverso condoni e concordati non combattono efficacemente l'evasione fiscale; i tagli al welfare e al sistema pubblico a partire da sanità, istruzione, autonomie locali e dalle mancate risposte sul fronte della disabilità e della non autosufficienza; la decurtazione degli assegni previdenziali in essere e l’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione; la cancellazione degli strumenti di sostegno al reddito e di contrasto alla povertà; la precarizzazione del lavoro; il no al salario minimo; la totale marginalizzazione del Mezzogiorno; l’attacco sul piano dei diritti fondamentali, l'utilizzo della repressione della libertà di manifestazione e il tentativo di soffocare qualunque conflitto sociale.

Un'assemblea speciale, una giornata speciale: tutte le Camere del Lavoro del Lazio, militanti, delegati, funzionari, tutti uniti in una discussione vera, costruttiva, propositiva, l'inizio di un percorso fatto di fatica, di lotta, di mobilitazioni, sempre con l'obiettivo di costruire insieme una società più giusta e più equa.

SPARATORIA IN CENTRO A FROSINONE, UN MORTO E TRE FERITI. LA CGIL: SERVE UN TAVOLO PERMANENTE NON SOLO PER ARGINARE, MA PER PREVENIRE



Sabato sera in pieno centro a Frosinone, all'interno di un bar, un uomo esplode quattro colpi di pistola ferendo tre persone ed uccidendone una. Causa del conflitto a fuoco sembrerebbe una contesa tra fazioni criminali legata a droga e prostituzione, ma le ipotesi sono chiaramente ancora da confermare. 

Lo scorso anno, dopo un altro episodio accaduto ad Alatri, con l’omicidio di Thomas Bricca, le OO.SS chiesero un immediato confronto con il Prefetto di Frosinone proprio per provare a lanciare una comune strategia di prevenzione rispetto a quella che già allora si configurava come una piaga sociale importante e radicata.

In quell'occasione, in rappresentanza della CGIL, c'era proprio il segretario generale della CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra che a seguito dei fatti di sabato sera ha dichiarato:”L’episodio purtroppo conferma che il capoluogo ciociaro è un luogo in cui la criminalità sta dilagando. Una criminalità che ha a che fare con il traffico e lo spaccio di droga e che coinvolge soprattutto giovani e giovanissimi affiliati nei gruppi che si contendono le piazze dello spaccio. Già lo scorso anno, in seguito alla vicenda di Alatri, come OO.SS territoriali chiedemmo un confronto con il Prefetto di Frosinone e lanciammo la necessità di convocare un tavolo permanente che non solo affrontasse l’urgente questione di ordine pubblico, ma che attraverso il coinvolgimento delle parti istituzionali e sociali, si ponesse il tema di come individuare gli anticorpi e prevenire una deriva, quella criminale, che come tutti i fenomeni di questo tipo, fonda le proprie radici, nel degrado e nel vuoto sociale e istituzionale che purtroppo riguarda anche questa provincia. Chiaramente, dopo quanto accaduto sabato sera a Frosinone non posso che ribadire con fermezza l'urgenza di dover impostare un discorso collettivo con parti sociali e istituzioni che non si fermi al problema dell'ordine pubblico e di come arginare tali fenomeni ma che affronti le cause di natura sociale e politica che sono alla base di questo imbarbarimento che coinvolge in particolare le nuove generazioni”.


NON VOGLIAMO PIÙ L'8 MARZO


“Non vogliamo più l'8 marzo” è una provocazione, un modo per dire che le donne non hanno bisogno di celebrazioni o di visibilità un tot di giorni l'anno. Certamente non ne hanno bisogno le donne iraniane, le donne afghane, le donne ucraine, le donne uccise, le donne violentate, le donne sfruttate, le donne maltrattate, le donne molestate nei luoghi di lavoro. Uguaglianza nei diritti, nelle tutele, nelle opportunità, nella libertà di scelta: l'impegno di tutte, l'impegno di tutti deve essere affinché queste parole siano realtà in ogni luogo del mondo, affinché la giornata della donna sia tutti i giorni. Ringraziamo di cuore Cinzia Distefano.


CGIL Frosinone Latina

RENO DE MEDICI: INCONTRO TRA AZIENDA, REGIONE E SIGLE SINDACALI



Nella giornata di oggi, martedì 27 febbraio 2024, presso il Mimit a Roma, si è svolto l'incontro tra la cartiera Reno de Medici, presente con tutti i vertici aziendali, la Regione Lazio e le strutture sindacali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL CHIMICI CARTA e STAMPA nazionali, le strutture territoriali e le RSU dello stabilimento RdM di Villa Santa Lucia (Cassino), le istituzioni territoriali e Assocarta.

L’Amministratore Delegato di RdM, Dott. Bianchi, dopo aver ripercorso brevemente la storia di questi ultimi due anni, che vedono la cartiera ferma dal luglio scorso per problemi amministrativi legati allo smaltimento delle acque con il depuratore consortile ed anche problematiche emerse per l’utilizzo dei fanghi primari all'interno del ciclo produttivo, procedimenti che hanno portato l’azienda all’avvio della procedura di cessazione di attività, nel ringraziare l’impegno di tutte le parti in causa, dai sindacati alle istituzioni ed in primis alla Regione Lazio, ha proseguito annunciando la scelta di ripartire con la produzione in questo sito.

Il Ministero, nella persona del dott. Castano, ha chiesto quindi cosa intendesse fare la RdM con la procedura di cessazione, se sospenderla o annullarla con il ritiro, caldeggiando la seconda ipotesi.
Le OO.SS Nazionali unitariamente hanno sottolineato con forza la necessità di ritirare la procedura e con questa richiesta sono state concordi anche le istituzioni a livello locale e regionale.

Assocarta ha inoltre fatto presente che unitamente alla Regione Lazio è stato presentato un interpello al ministero dell’Ambiente sul tema in particolare sull’utilizzo dei fanghi primari all’interno delle cartiere.

L’azienda dopo attenta valutazione ha, per conto dell’amministratore delegato, con tutte le cautele del caso, dichiarato ufficialmente il ritiro della procedura e il riavvio, con i tempi necessari, della produzione e di tutta la cartiera stessa.

Le OO.SS esprimono soddisfazione per la soluzione adottata e accolgono con favore questa decisione sicuri di poter comunicare ai lavoratori e alle loro famiglie questa notizia auspicando che tutti i problemi verranno risolti e che la ripartenza porterà sicuramente serenità in quel territorio. 




SABATO 24 FEBBRAIO IN PIAZZA A CASSINO PER DIRE: “BASTA GUERRA! COSTRUIAMO INSIEME LA PACE”



La CGIL Frosinone Latina, insieme ad altre organizzazioni tra cui l'Anpi, la Caritas Diocesana, la Rete degli Studenti Medi, il Centro Diritti, Exodus, il Comitato Azione Pace e la Comunità Ucraina, promuove l'iniziativa "Basta guerra! Costruiamo insieme la pace" che si terrà in Piazza Diamare a Cassino il Sabato 24 febbraio dalle ore 17, in occasione della Giornata nazionale di mobilitazione per il cessate il fuoco in Palestina ed in Ucraina. L'iniziativa si propone di ribadire il rifiuto di tutte le guerre e del riarmo, per costruire un mondo pacifico e sicuro. Si chiede alle istituzioni italiane ed europee di impegnarsi per diverse azioni, tra cui il bando delle armi nucleari, la riduzione delle spese militari a favore della spesa sociale e la riconversione dell'industria bellica. Si richiede inoltre l'immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza, la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, il riconoscimento dello Stato di Palestina e la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina.

Il cammino verso la Pace deve coinvolgere tutti i paesi e tutte le persone. L'unico modo per fermare la follia delle guerre e ridurre il pericolo di una guerra nucleare è unire le nostre forze, assumerci le nostre responsabilità civili e democratiche e lottare per la pace e il rispetto del diritto internazionale. Dobbiamo promuovere un'economia civile e sostenibile, basata sulla cooperazione e sull'autodeterminazione dei popoli, eliminando il colonialismo in tutte le sue forme e evitando una politica basata sulla minaccia nucleare e su alleanze militari contrastanti.

Il nostro compito è costruire una società globale pacifica, rispettosa dei diritti umani e dell'ambiente, per lasciare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto. Non potremo avere giustizia sociale e ambientale, né lavoro dignitoso o democrazia piena in un mondo sempre più segnato dalla guerra, dove le risorse sono spese per la morte anziché per la vita, e dove la giustizia e il rispetto del diritto internazionale sono calpestati impunemente.

La guerra non risolve i problemi, e non dobbiamo abituarci all'orrore che porta. Impegnarsi oggi per la pace, il disarmo e la nonviolenza significa affrontare le sfide globali che ci troviamo di fronte, altrimenti rischiamo di distruggere i nostri diritti, la nostra convivenza, le nostre democrazie e il nostro pianeta.
Saremo tutti uniti per ribadire il nostro NO alla guerra e al riarmo, e per chiedere alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace. Sarà un momento di condivisione, di riflessione e di impegno civico, dove ognuno di noi potrà contribuire a costruire un futuro migliore per tutti.

Vi aspettiamo numerosi a Piazza Diamare il 24 febbraio, a partire dalle ore 17 perché insieme possiamo fare la differenza, dare voce ai valori della pace, della solidarietà e della giustizia.
Uniti per la Pace.


TRAGEDIA NEL CANTIERE DEL SUPERMERCATO A FIRENZE, CGIL E UIL: MERCOLEDÌ 21 SCIOPERO NAZIONALE, A FROSINONE LE O.S. CHIEDONO URGENTEMENTE UN INCONTRO AL PREFETTO E ORGANIZZANO UN PRESIDIO CON I LAVORATORI



Il recente crollo del cantiere a Firenze, che ha causato la morte di quattro lavoratori, rappresenta un evento tragico e inaccettabile che ha scosso profondamente la comunità e richiama l'attenzione sulla necessità di affrontare seriamente le questioni legate alla sicurezza sul lavoro. 

La CGIL e la UIL, insieme alle Categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil - dichiarano due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio. La CGIL Frosinone Latina e la UIL Frosinone si uniscono al coro di condanna per questa tragedia ed esprimono totale vicinanza alle famiglie delle vittime, ma vogliono anche sottolineare con forza che i messaggi di cordoglio non bastano più! Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete, proprio a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri. Ecco perché le due organizzazioni sindacali confederali, assieme a tutte le categorie, hanno ufficialmente fatto richiesta d'incontro urgente al Prefetto del capoluogo ciociaro per condividere le proprie preoccupazioni sulla tutela e sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Inoltre, ci sarà un presidio a partire dalle ore 15 in Piazzale Vittorio Veneto.

Una delle principali cause che continuano a portare simili tragedie è rappresentata dalle leggi che consentono i subappalti a cascata nei cantieri. Questo fenomeno crea una catena di responsabilità diluita e complessa da individuare, favorendo situazioni di precarietà e scarsa sicurezza per i lavoratori. È urgente rivedere e rafforzare la normativa in materia di appalti pubblici e subappalti al fine di garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti.

Altrettanto preoccupante è la quasi totale assenza di controlli efficaci in termini di salute e sicurezza nei cantieri. Troppo spesso, le norme esistenti vengono disattese e le violazioni non vengono sanzionate adeguatamente. È necessario un intervento deciso delle istituzioni per rafforzare i controlli e assicurare il rispetto delle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

"Questa tragedia ci deve spingere a riflettere e agire con determinazione. È fondamentale un intervento immediato della politica e delle istituzioni affinché, attraverso una corretta e costante applicazione dei dispositivi di legge e dei protocolli di sicurezza, si possa prevenire la ripetizione di eventi simili. È anche necessario intensificare i controlli sul territorio, assumendo nuovo personale qualificato per garantire una maggiore vigilanza sui cantieri e proteggere la vita dei lavoratori." Questo quanto dichiarato da Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina e da Anita Tarquini, segretaria generale UIL Frosinone.

Per questi motivi la CGIL Frosinone Latina e la UIL Frosinone, assieme a tutte le federazioni di categoria, sono convinte che un coinvolgimento a tutti i livelli delle istituzioni sia determinante e pertanto sarà fondamentale costruire un tavolo di confronto con il Prefetto Ernesto Liguori. Ed è proprio sotto la Prefettura, nel Piazzale Vittorio Veneto, che a partire dalle ore 15 di mercoledì 21 febbraio ci sarà un presidio di lavoratori delle due organizzazioni sindacali: è fondamentale mostrare solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e al contempo richiedere con forza un cambiamento radicale nelle politiche e nelle pratiche che regolano il settore edile.

La lotta per una maggiore sicurezza sul lavoro rappresenta una priorità assoluta per la CGIL Frosinone Latina e per la UIL Frosinone; continueremo a impegnarci attivamente affinché tragedie come questa non accadano più.

TRAGEDIA NEL CANTIERE A FIRENZE, CGIL E UIL: MERCOLEDÌ 21 SCIOPERO NAZIONALE, A LATINA LE SIGLE SINDACALI CHIEDONO INCONTRO URGENTE AL PREFETTO E ORGANIZZANO UN PRESIDIO



Il recente crollo del cantiere a Firenze, che ha causato la morte di quattro lavoratori, rappresenta un evento tragico e inaccettabile che ha scosso profondamente la comunità e richiama l'attenzione sulla necessità di affrontare seriamente le questioni legate alla sicurezza sul lavoro. 

La CGIL e la UIL, insieme alle Categorie degli edili e dei metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil - dichiarano due ore di sciopero a livello nazionale per mercoledì 21 febbraio. La CGIL Frosinone Latina e la UIL Latina si uniscono al coro di condanna per questa tragedia ed esprimono totale vicinanza alle famiglie delle vittime, ma vogliono anche sottolineare con forza che i messaggi di cordoglio non bastano più! Il lavoro e la sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete, proprio a partire dai luoghi a maggior rischio come i cantieri. Proprio per questo, le due organizzazioni sindacali confederali, congiuntamente a tutte le federazioni di categoria, hanno ufficialmente fatto richiesta d'incontro urgente al Prefetto del capoluogo pontino per esporre le proprie preoccupazioni sulla tutela e sulla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Inoltre, ci sarà un presidio a partire dalle ore 15 in Piazza della Libertà.

Una delle principali motivazioni che continuano a provocare simili tragedie è costituita dalle normative che consentono la pratica dei subappalti a catena nei cantieri. Questa situazione genera una catena di responsabilità frammentata e difficile da individuare, promuovendo situazioni di instabilità e scarsa sicurezza per i lavoratori. È urgente rivedere e potenziare la legislazione riguardante gli appalti pubblici e i subappalti al fine di assicurare condizioni di lavoro dignitose e sicure per tutti.

Altrettanto preoccupante è la quasi totale mancanza di controlli efficaci in termini di salute e sicurezza nei cantieri. Troppo spesso, le normative vigenti vengono trascurate e le violazioni non sono punite adeguatamente. È necessario un intervento risoluto da parte delle istituzioni per rafforzare i controlli e garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

"Questa tragedia ci invita si a riflettere ma soprattutto ad agire con fermezza. È essenziale un intervento tempestivo da parte della sfera politica e istituzionale, al fine di evitare la ricorrenza di incidenti analoghi mediante una rigorosa e costante applicazione delle norme di legge e dei protocolli di sicurezza. È altresì urgente potenziare i controlli sul territorio, reclutando nuovo personale qualificato per assicurare una sorveglianza più attenta sui cantieri e tutelare la vita dei lavoratori." Questo quanto dichiarato da Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina e da Luigi Garullo, segretario generale UIL Latina.

Per queste ragioni la CGIL Frosinone Latina e la UIL Latina, assieme a tutte le federazioni di categoria, sono convinte che un coinvolgimento a tutti i livelli delle istituzioni sia determinante e pertanto sarà fondamentale costruire un tavolo di confronto con il Prefetto Maurizio Falco. Proprio sotto la Prefettura a partire dalle ore 15 ci sarà un presidio con i lavoratori delle due organizzazioni sindacali. 

In ogni caso, un presidio di lavoratori delle due sigle sindacali sarà presente sotto la Prefettura mercoledì 21 febbraio a partire dalle ore 15: è fondamentale mostrare solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e al contempo richiedere con forza un cambiamento radicale nelle politiche e nelle pratiche che regolano il settore edile.

La lotta per una maggiore sicurezza sul lavoro rappresenta una priorità assoluta per la CGIL Frosinone Latina e per la UIL Latina; continueremo a impegnarci attivamente affinché tragedie come questa non accadano più.

ASL LATINA ESTERNALIZZA PER MANCANZA DI PERSONALE AMMINISTRATIVO: OCCORRE UN PIANO ASSUNZIONI NELLA SANITÀ



La Asl di Latina, in considerazione della grave carenza di personale amministrativo, così come riportato nella Delibera n. 56 del 16.01.2024 “…Atteso che – come riferito dalla Direzione strategica, ogni misura di riorganizzazione delle risorse non è risultata idonea a coprire la grave carenza di personale amministrativo…” ha esternalizzato ad una società esterna specializzata la chiusura del bilancio d’esercizio 2023 periodo gennaio-maggio 2024 pari a Euro 129.930,00;

Qualora ce ne fosse bisogno vi è la prova provata della mancanza di personale, in questo caso amministrativo. La sanità non è fatta solo di personale sanitario, tecnico, di supporto, specialistico che purtroppo è ancora carente, ma anche di personale amministrativo che permette il corretto funzionamento dell’intera macchina aziendale. 

Purtroppo abbiamo come l’impressione che c’ è una volontà, da parte della politica, di aspettare fino all’ultimo il verificarsi e crearsi del problema, senza una vera progettualità, così da poter intervenire in urgenza e esternalizzare servizi importanti. Da tempo denunciamo che senza assunzioni del personale le strutture finanziate dal PNRR (Case di Comunità, Cot, Ospedali di Comunità) correranno il rischio di essere delle cattedrali nel deserto.

In attesa della realizzazione del Nuovo Ospedale di Latina e del Nuovo Ospedale del Golfo riteniamo necessario potenziare gli Ospedali di Terracina e Fondi, così come la sanità territoriale. Purtroppo la mancanza di personale in sanità ha ricadute negative sia sul personale che sulla cittadinanza tramutandosi in liste di attesa più lunghe, sanità territoriale poco efficace e sovraffollamento dei pronto soccorso. Serve potenziare la sanità pubblica prima che sia troppo tardi, assunzioni subito.


Funzione Pubblica CGIL Frosinone Latina
CGIL Frosinone Latina

FEMMINICIDIO A CISTERNA DI LATINA, LA CGIL CHIEDE UN INTERVENTO IMMEDIATO

Cisterna di Latina è profondamente scossa, la sua comunità è intrisa di dolore e rabbia in seguito alla tragedia che certamente è destinata a lasciare un'indelebile ferita nella sua tessitura sociale. Una giovane madre e sua figlia, sono le vittime indifese di un crudele atto di femminicidio, perpetrato da chi non ha tollerato il coraggio e la volontà di libertà della sua ex compagna. Questo ennesimo episodio drammatico sottolinea in modo sconvolgente la persistente violenza che le donne sono costrette ad affrontare in una società ancora intrisa di pregiudizi e oppressione.

Anna Del Vecchio, segretaria confederale della CGIL Frosinone Latina, ha sollevato con veemenza la necessità impellente di un intervento immediato e incisivo da parte delle istituzioni e di tutta la società civile:”Occorre contrastare e sradicare le barriere psico-sociali e culturali che continuano a minare l'autodeterminazione femminile. È tempo di agire con decisione. Proprio per questo, proponiamo una campagna educativa diffusa capillarmente, che coinvolga le istituzioni scolastiche, i luoghi di lavoro e ogni contesto in cui sia possibile intervenire”.

La CGIL non si limita a esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia delle vittime, ma solleva un ennesimo grido di allarme verso le autorità, richiedendo provvedimenti concreti volti a garantire la sicurezza delle donne e a proteggerle da ogni forma di violenza. Non possiamo più assistere passivamente a queste tragedie, dobbiamo agire con fermezza e determinazione.

Mentre la nostra comunità piange la perdita di vite innocenti, è indispensabile che l'intera società si unisca in un fronte compatto per porre fine a questa piaga, per creare un ambiente in cui le donne possano vivere libere da timori e restrizioni, in piena autodeterminazione e dignità. Solo così potremo veramente affermare di essere una società giusta e progressista.



LA SENTENZA CONTRO LO SFRUTTAMENTO A LATINA: FONDAMENTALE L'IMPEGNO NELLA LOTTA AL CAPORALATO 



La recente sentenza emessa a Latina, che ha condannato il titolare di un'azienda di Borgo Sabotino a 5 anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento economico per sfruttamento del lavoro nei confronti di Singh Balbir, rappresenta un momento cruciale nella lotta contro il caporalato. Questo verdetto non solo sottolinea l'importanza di perseguire coloro che sfruttano i lavoratori, ma evidenzia anche il ruolo fondamentale delle parti sociali, degli attivisti e di tutti quei soggetti che come la CGIL svolgono nella tutela dei diritti di questi lavoratori.

Ad esempio, il contributo di Marco Omizzolo, una figura rilevante nella lotta al caporalato nella provincia di Latina, è stato determinante. Omizzolo ha fornito un sostegno decisivo a Singh Balbir e ad altri lavoratori sfruttati, aiutandoli a denunciare le pratiche abusive e a perseguire la giustizia. Il suo impegno ha contribuito a portare alla luce casi di sfruttamento e a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di combattere il caporalato.

La stessa CGIL di Frosinone e Latina ha sempre dimostrato un impegno costante e determinato nella lotta contro il caporalato adoperandosi in ogni circostanza per sensibilizzare l'opinione pubblica, collaborare con le istituzioni e fornire supporto legale e sociale ai lavoratori vittime di sfruttamento; ed è anche grazie a tutto questo che casi come quello di Singh Balbir sono stati portati alla luce e trattati con la giusta severità dalla magistratura. 

Tuttavia, nonostante questa importante vittoria legale, la lotta contro il caporalato è tutt'altro che conclusa.
Il caporalato continua a rappresentare una piaga sociale diffusa, alimentata dall'inesauribile domanda di manodopera a basso costo e dalla complicità di individui senza scrupoli che traggono profitto dall'oppressione dei lavoratori.

Per continuare a contrastare efficacemente il caporalato, è necessaria un'azione sinergica che coinvolga non solo il sindacato, ma anche le istituzioni locali e nazionali, la società civile e il settore privato. È fondamentale rafforzare le leggi esistenti e adottarne di nuove che garantiscano una protezione adeguata ai lavoratori e puniscano severamente coloro che si rendono colpevoli di sfruttamento.

La sentenza contro il titolare dell'azienda di Borgo Sabotino è un importante traguardo nella lotta contro il caporalato, ma è solo l'inizio di un lungo cammino verso una società più giusta e solidale per tutti i lavoratori.