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VITTORIO SIMEONE È IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL FROSINONE LATINA




L' Assemblea Generale della Funzione Pubblica CGIL di Frosinone Latina ha eletto Vittorio Simeone nuovo segretario generale.

I lavori, che hanno visto la partecipazione del segretario generale CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra, della segretaria generale Funzione Pubblica CGIL Nazionale Serena Sorrentino e del segretario della Funzione Pubblica CGIL Roma e Lazio Giancarlo Cenciarelli, sono stati estremamente vivaci e partecipati, un comprensorio territoriale, quello delle due province a sud di Roma, in cui il settore pubblico rappresenta in ogni sua declinazione temi e problematiche sempre attuali, di fondamentale importanza nella discussione confederale e politica.

A Vittorio vanno i migliori auguri per il lavoro che lo aspetta da parte di tutta la Camera del Lavoro, così come a Giovanni Salzano, segretario uscente, va un grande ringraziamento per il lavoro svolto e l'augurio per il lavoro che da oggi svolgerà a tempo pieno nella segreteria confederale territoriale.


GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE: UN APPELLO PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE



Oggi, nella Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, ci uniamo come società per riflettere, sensibilizzare e, soprattutto, agire contro un problema diffuso che continua a colpire donne in tutto il mondo. Questa giornata non è solo un momento di commemorazione, ma un richiamo urgente all'azione collettiva per eliminare la violenza di genere in tutte le sue forme.

Questa giornata è un'opportunità per mettere in luce l'ampia portata del problema e per promuovere un cambiamento culturale che rifiuti ogni tipo di violenza contro le donne. Ogni anno, milioni di donne subiscono abusi fisici, psicologici o sessuali, e molte perdono la vita a causa di femminicidi. È essenziale che la società si mobiliti per porre fine a questa epidemia silenziosa.

La violenza di genere non può essere sradicata solo attraverso leggi più severe e sanzioni più gravi. È indispensabile un cambiamento culturale che ridefinisca le norme di comportamento e promuova il rispetto reciproco e l'uguaglianza di genere. L'educazione gioca un ruolo chiave: insegnare il rispetto, la consapevolezza e l'uguaglianza sin dalla giovane età può contribuire a creare una società più equa e sicura.

In questo senso è essenziale porre un'attenzione speciale sulla responsabilità maschile nella violenza sulle donne e nei femminicidi, fenomeni profondamente radicati in dinamiche patriarcali che perpetuano idee di prevaricazione e abusi. È giunto il momento per gli uomini di assumersi un'altra responsabilità, quella del cambiamento: staccarsi per sempre da tali ideologie dannose e diventare attori attivi nella creazione di una società basata sul rispetto e sull'uguaglianza. La nozione di superiorità maschile deve essere respinta in modo inequivocabile, sostituendola con valori di rispetto, empatia e parità. L'uomo deve diventare il primo alleato nella lotta contro la violenza di genere, contribuendo al cambiamento di paradigma attraverso azioni quotidiane e atteggiamenti positivi.

Un uomo che si emancipi da costrutti sociali dannosi che contribuiscono alla perpetuazione della violenza. Essere uomini consapevoli significa sfidare gli stereotipi, educare le generazioni future sul rispetto reciproco e sostenere le donne nella loro lotta per l'uguaglianza. Questo cambiamento culturale non solo beneficerà le donne ma contribuirà a creare una società più giusta e armoniosa per tutti.

Anche il sindacato deve avere un ruolo cruciale nel plasmare la cultura sociale e nel mondo del lavoro. La CGIL il sempre impegnata attivamente nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso, sostenendo le vittime di violenza e lavorando per prevenire situazioni di abuso. Inoltre, è sempre in prima linea nella collaborazione con le aziende e le istituzioni per implementare politiche che contrastino la discriminazione di genere e promuovano l'uguaglianza.

Oggi, facciamo appello alle persone, alle organizzazioni, alle associazioni, alle istituzioni affinché ci si unisca nel combattere la violenza contro le donne. Dobbiamo trasformare la consapevolezza in azione tangibile, promuovendo la cultura del rispetto e dell'uguaglianza. Solo attraverso sforzi congiunti possiamo sperare di creare una società in cui le donne possano vivere libere dalla paura della violenza.

Insieme, possiamo costruire un futuro in cui la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne diventi un ricordo del passato, poiché il nostro impegno presente avrà plasmato un mondo in cui la sicurezza, il rispetto e l'uguaglianza prevalgono.








SCIOPERO GENERALE NAZIONALE, CGIL FROSINONE LATINA, UIL FROSINONE UIL LATINA: “IL 17 NOVEMBRE IN PIAZZA A ROMA PER UN FUTURO MIGLIORE”



Le attuali condizioni socio economiche non ci fanno prevedere un futuro sereno, per questo diciamo “ADESSO BASTA!”: inflazione galoppante, potere d’acquisto diminuito di circa il 13%, sette milioni di lavoratori che sono ancora in attesa del rinnovo del contratto; il fenomeno dell’evasione fiscale e l'assenza di investimenti adeguati nel sociale che rendono la sanità pubblica sempre più carente rispetto ai bisogni dei cittadini, costretti sempre più spesso a rivolgersi alle strutture private. Non è tutto, una riforma delle pensioni che addirittura peggiora la legge Fornero, politiche industriali improvvisate senza la necessaria progettualità per interventi strutturali.

E allora: “Adesso basta!”. Le confederazioni nazionali di CGIL e UIL attueranno uno sciopero generale di otto ore che si svolgerà a Roma, in Piazza del Popolo il prossimo 17 novembre, le strutture territoriali di CGIL e UIL saranno in prima linea con le rappresentanze sindacali, con le persone che lavorano, con quelle persone che da anni il lavoro lo cercano, con chi lo ha perduto, con i giovani, ma anche con le persone più mature che vorrebbero finalmente godersi la pensione ed invece la vedono sempre più lontana. 

Andremo a ribadire ribadire l'iniquità di questa legge di bilancio che penalizza lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate; una manovra economica che premia chi le tasse evita di pagarle o non le ha mai pagate e che addirittura favorisce il lavoro povero e il precariato selvaggio con conseguenze drammatiche e inaccettabili per la nostra provincia; a tal proposito ricordiamo anche il nostro recente impegno nella riunione degli Stati Generali della provincia di Frosinone, un impegno fattivo: infatti, come sigle sindacali non solo abbiamo prodotto un documento con le nostre proposte per affrontare la crisi economica e sociale che perdura da oltre un decennio, ma abbiamo chiesto ufficialmente alle istituzioni un tavolo negoziale permanente per orientare le risorse economiche di fondi strutturali e PNRR che arriveranno nella provincia di Frosinone, tutto con l'obiettivo di creare un nuovo modello di sviluppo per rilanciare il nostro territorio.

“Nei primi sei mesi del 2023 – ricordano Giuseppe Massafra, Segretario generale CGIL Frosinone Latina e Anita Tarquini, Segretaria generale UIL Frosinone – sul totale dei nuovi contratti di lavoro attivati se ne registrano soltanto una piccola parte a tempo indeterminato, nello specifico - ricorda Luigi Garullo, segretario generale UIL Latina - su 33.412 nuovi contratti di lavoro attivati se ne registrano soltanto 4.569 a tempo indeterminato: 1.568 in apprendistato, mentre tutti gli altri sono a termine, in somministrazione, intermittenti e stagionali. Questi dati non sono solo numeri ma rappresentano un dramma sociale, dove le scellerate scelte liberiste stanno portando alle estreme conseguenze flessibilità e precarietà non solo nel mercato del lavoro ma nella vita di tutti i giorni mortificando le speranze e le aspettative delle persone, ancor più dei giovani”.

“Inoltre – proseguono i segretari – pensiamo alla popolazione più anziana, questa legge di bilancio, vergognosamente, non prevede il fondo sulla non autosufficienza, lasciando così sole migliaia di famiglie ad affrontare le criticità spesso insormontabili; infatti, solo nella nostra regione sono oltre 230mila gli over 65 non autosufficienti. 

Per non parlare del mancato rifinanziamento del Fondo taglia tasse da parte della Regione Lazio che porterà cali in buste paga e pensioni fino a 400 euro l'anno”.
“In conclusione, dietro alle tante, tante promesse non c’è stato niente di concreto – concludono Massafra, Garullo e Tarquini – e allora non resta altra scelta che dire basta: una mobilitazione per uno sciopero che in definitiva chieda al governo di aumentare stipendi e pensioni, combattere realmente l’evasione fiscale, cancellare la precarietà, rilanciare la sanità pubblica, approvare una vera riforma delle pensioni che superi la legge Fornero, investire sulla salute e sicurezza dei lavoratori, tutte quelle misure che servono a dare dignità a tutte le persone senza discriminazioni “.


STATI GENERALI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE, MASSAFRA CGIL:"SUBITO UN TAVOLO PER ORIENTARE LE RISORSE DI FONDI E PNRR"


9 novembre 2023 - Finalmente si sono riuniti gli Stati Generali della Provincia Frosinone: associazioni datoriali, politica e organizzazione sindacali, insieme per provare a delineare una strategia che possa dare nuova linfa vitale, rilancio e nuovo sviluppo a un territorio ancora attagliato da una crisi economica, sociale e lavorativa profonda. CGIL CISL UIL  avevano già realizzato un documento per fornire il proprio contributo e per dare un incipit alla discussione (leggete qui), di seguito l'intervento di Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina che nell'assise odierna ha provato in soli 5 minuti ha provato ha dare un segnale importante e certamente ha lanciato una sfida alle istituzioni: quando apriamo un tavolo per orientare i milioni e milioni di euro di fondi e PNRR che arriveranno sul nostro territorio?



Ecco l'intervento integrale del segretario generale Giuseppe Massafra.


Buongiorno a tutte e tutti

Ho poco tempo e cercherò di sfruttarlo nel modo migliore possibile.

È Stato detto in apertura: questi Stati Generali, che oggi prendono il via, rappresentano la decisione di aprire un grande dibattito pubblico sulla crisi di questo territorio.

Una crisi che, come abbiamo scritto nel documento presentato da CGIL CISL e UIL per l’occasione, è la combinazione di due fattori. Uno strutturale, che riguarda la condizione in cui versa l’intero Paese, che ha visto crescere in questi anni le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali (le cause le conosciamo tutte e non le analizzerò: l’emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio il sistema di protezione sociale, le tensioni internazionali che hanno acuito la crisi energetica, la quasi totale assenza di politiche di sviluppo che non ha permesso di agganciare le grandi transizioni in atto, ecc), è una che a che fare con le specificità di questo territorio. Un territorio dalle grandi potenzialità, ma ingessato nelle sue fragilità infrastrutturali, istituzionali, politiche.

In un contesto difficile e in un momento estremamente delicato, in cui le scelte che compiamo possono segnare inesorabilmente la direzione di questo territorio, l’appuntamento di oggi lo possiamo intendere in due modi: oggi dobbiamo decidere quale è il modo giusto.

Questo può essere un’occasione di confronto, in cui siamo chiamati a scattare una fotografia drammatica di quella che è la situazione. Qualche intervista e qualche articolo sui quotidiani.

Oppure, cosa che auspico, l’occasione per avviare una importante azione di sistema, dal basso, in cui tutti noi siamo chiamati a mettere a disposizione le proprie energie, le proprie competenze, per prendere decisioni, sviluppare un’azione incisiva che produce soluzioni, opportunità vere di sviluppo.

Allora 5 minuti oggi non mi bastano per articolare un pensiero complesso (ne ho già utilizzati 2), ma possono essere sufficienti per porre una domanda intanto alle istituzioni qui presenti, che hanno certamente intanto la responsabilità delle decisioni e di imbastire un metodo di lavoro, confidando che il tempo della risposta sia più dei 5 minuti che ho a disposizione.

Anche in questo territorio stanno arrivano (almeno si spera) tante risorse pubbliche dall’Europa, che si sommano a quelle nazionali e regionali. Sono le risorse ordinarie dei fondi strutturali (FSE, FESR, FEASR da orientare proprio per lo sviluppo del territorio), le risorse del PNRR (parliamo di quasi 900 mln per Frosinone di cui 130mln per il lavoro, 300 per la transizione ecologica, 30 per la digitalizzazione, 260mln per scuola università e ricerca, ecc), poi ci sono le risorse del fondo di sviluppo e coesione per le aree interne.

La domanda dunque è secca e approfitto della presenza del presidente Rocca, perché tanto spazio di manovra lo ha la Regione in tal senso.

Quando apriamo un tavolo di confronto negoziale per orientare al meglio queste risorse?

Guardate, lo chiedo perché oggi la direzione dello sviluppo di ogni territorio passa dalla capacità di orientare bene gli investimenti pubblici. Anche le singole vertenze industriali, che è una delle ragioni per cui siamo qui oggi, passano dalla strategia di sviluppo che muovono gli investimenti pubblici. Perché che siano grandi imprese, che hanno la forza per fare investimenti propri, ma li vanno a fare dove hanno maggiori opportunità di farli fruttare o che siano piccole imprese, che da sole non hanno la forza, solo grazie alla capacità del territorio di fare investimenti pubblici in termini di sistema si può pensare di avere capacità attrattiva e di crescita, che per noi significa ovviamente lavoro, lavoro di qualità e dunque anche un motivo in più per i tanti giovani di questo territorio per restare e costruire qui il proprio futuro.

Anche questo dibattito sulle ZES e sull’esclusione della regione Lazio dal beneficio (o ZLS) non significa nulla se non si accompagna ad un investimento sull’infrastrutturazione del territorio. Perché anche quello strumento rischia di essere uno strumento che distribuisce incentivazioni a pioggia senza prospettiva.

O ancora, muovere investimenti pubblici dentro una complessiva strategia di sviluppo che tiene collegati tutti i pezzi: i fabbisogni materiali e immateriali, delle imprese e dei cittadini, che collega gli strumenti di programmazione che abbiamo a disposizione, può essere un incentivo per il sistema delle Bancario (vedo il professore Formisano), attraverso l’effetto revolving, per mettere a disposizione anche capitale privato negli investimenti. Chiaramente è possibile se si stabilisce appunto una strategia.

Chiudo quindi i miei 5 minuti con la domanda di prima, che è ciò che mi predispone ad immaginare una continuità all’appuntamento di oggi: quando apriamo un tavolo negoziale per definire una strategia di sviluppo per questo territorio e più in generale per la Regione Lazio?





CGIL, MASSAFRA:”ZES COME ELEMENTO STRATEGICO DI POLITICHE INDUSTRIALI E NON MERO ADEMPIMENTO BUROCRATICO”



L’esclusione delle province di Frosinone e Latina dalla ZES rischia di essere l’occasione mancata per porre un freno al processo di deindustrializzazione di un territorio che ancora rappresenta uno dei più importanti poli industriali del Lazio e di tutta la nazione. Ricordiamo che per Zona economica speciale (ZES) si intende una zona delimitata del territorio dello Stato nella quale l'esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d'impresa. Ecco perché pensare a misure di sostegno alternative che sopperiscano a questa scelta esclusiva, rischia di avere solo un effetto placebo.

La nuova governance delle ZES, così come prevista nel decreto 124 del 19/09/23, in via di approvazione dopo il passaggio dalla Commissione Bilancio della Camera, avrebbe potuto contribuire a rilanciare un tessuto produttivo, quello del Lazio meridionale, che in questo momento sta vivendo una crisi importante, frutto della combinazione di due fattori: uno strutturale, che colpisce l’intero sistema Paese e uno specifico del territorio, che fa fatica a reagire alle sue crescenti fragilità. Il combinato disposto di questi due fattori rende necessario da parte delle istituzioni, a partire dal Governo nazionale, l’individuazione di specifici strumenti di politica industriale che non garantiscano solo forme di assistenzialismo alle imprese, ma che abbiano la capacità di attrarre e potenziare gli investimenti

La ZES è uno strumento di politica industriale che ha il compito di supportare le aree di maggiore fragilità, come quelle del Mezzogiorno. Se scattiamo la fotografia del sistema economico e produttivo del Sud del Lazio vedremmo una situazione perfettamente in linea con il fabbisogno dell’apparato industriale del Sud del Paese, fatto di crisi, ma anche di importanti opportunità di sviluppo che vanno adeguatamente supportate. Per questa ragione riteniamo che il Governo possa andare oltre i confini regionali per identificare i territori beneficiari della ZES, assumendo così la responsabilità di costruire una visione di politica industriale. Non farlo apparirebbe solo come una mera volontà di accentramento della governance al livello ministeriale, riducendo oltretutto il ruolo dei territori.


Giuseppe Massafra
Segretario Generale CGIL Frosinone Latina



STATI GENERALI A FROSINONE IL 9 NOVEMBRE, CGIL CISL E UIL: UNA SFIDA POLITICA CRUCIALE



Rinvii, proclami, mancate comunicazioni da parte della Provincia di Frosinone alle parti sociali, ma alla fine, dopo mesi, forse però ci siamo: Frosinone si prepara a convocare gli Stati Generali il prossimo 9 novembre, un incontro cruciale che riunirà il Presidente della Regione Lazio, il Presidente della Provincia, le sigle sindacali e le associazioni datoriali.

L’auspicio che abbiamo è che questa riunione straordinaria possa affrontare concretamente la crisi economica e sociale che attanaglia la provincia di Frosinone e delineare una strategia dettagliata per il suo rilancio. Su questo obiettivo CGIL CISL e UIL territoriali sono impegnate a offrire il proprio contributo di idee e azioni.

Per comprendere appieno la complessa situazione di Frosinone, è necessario considerare due fattori principali. Il primo è di natura strutturale e riguarda l'intero Paese, con ripercussioni significative sulle realtà locali. Aumento delle disuguaglianze economiche e sociali, problemi infrastrutturali e la carenza di una visione a lungo termine del processo di sviluppo sono il risultato di un modello economico che si è incentrato sull'abbassamento dei costi. L'emergere di una crisi sanitaria, la crescente instabilità geopolitica e la mancanza di politiche di sviluppo efficaci hanno ulteriormente aggravato la situazione.

Il secondo fattore riguarda le sfide specifiche che colpiscono il territorio di Frosinone. Queste sfide amplificano la crisi economica e sociale, mettendo a rischio il tessuto stesso della comunità locale. In un contesto che potrebbe invece godere di opportunità di sviluppo significative, si assiste a un progressivo impoverimento che potrebbe diventare irreversibile. Per CGIL, CISL e UIL, il cuore dello sviluppo sta nella creazione di condizioni favorevoli, e questo richiede una visione di sistema, politiche industriali lungimiranti e una collaborazione attiva con le esigenze della società. Tuttavia, troppe volte si scontra con un'eccessiva burocrazia e un'assenza di direzione politica negli investimenti.

Per affrontare in modo efficace questa crisi, CGIL, CISL e UIL propongono quattro temi fondamentali:

Transizioni Energetica, Ambientale e Digitale: È fondamentale anticipare e affrontare le sfide legate a queste transizioni, comprese le loro implicazioni sulle filiere produttive e sul benessere sociale.

Nuovo Modello di Sviluppo: Un vero rilancio non può prescindere da investimenti significativi in sanità, assistenza sociale, istruzione, formazione e ricerca, fornendo una base solida per lo sviluppo industriale.

Potenziamento delle Infrastrutture: È urgente migliorare le infrastrutture fisiche, tra cui collegamenti stradali e ferroviari, per garantire una connessione fluida tra diverse aree e sostenere il trasporto pubblico sostenibile.

Massimizzare l'Uso dei Fondi: Sfruttare appieno le risorse messe a disposizione dai fondi europei e nazionali è essenziale per riorientare il modello di sviluppo del territorio. Questo richiede un'attenta integrazione tra i vari strumenti e risorse disponibili.

Per implementare queste proposte, si propone la creazione di una cabina di regia permanente e la firma di un protocollo per la governance dello sviluppo del territorio, protocollo che già la scorsa primavera era stato presentato, ma che a oggi è ancora stand-by. Questa iniziativa collaborativa mira a definire una strategia dettagliata per il rilancio di Frosinone. Inoltre, si mette in evidenza la necessità di un rigoroso controllo sulla legalità delle spese pubbliche per prevenire infiltrazioni criminali.

In sintesi, vogliamo che questo appuntamento rappresentino un passo cruciale verso la rinascita della provincia, riunendo istituzioni e organizzazioni sindacali per affrontare le sfide in modo dettagliato e creare opportunità di sviluppo sostenibile, facendolo in modo strutturato, mettendo a disposizione le intelligenze collettive che questo territorio può offrire. Questa è la vera sfida politica!


PROVINCIA DI FROSINONE: QUANDO IL SILENZIO È PIÙ ELOQUENTE DELLE PAROLE



Frosinone, 28 settembre 2023 - Oggi, la CGIL Frosinone Latina avrebbe dovuto partecipare agli Stati Generali del Territorio, un incontro convocato dall'Amministrazione Provinciale di Frosinone. Questo evento era stato atteso con grande interesse e speranza, in quanto offriva un'opportunità unica per coinvolgere tutte le parti interessate in una discussione approfondita sulla crisi nell'ambito produttivo del nostro territorio.

“Siamo profondamente delusi nell'apprendere che l'incontro è stato annullato senza alcuna comunicazione ufficiale da parte delle autorità preposte. La notizia ci è giunta attraverso un blog locale, con la spiegazione che il Presidente della Regione Lazio, Rocca, non poteva partecipare in quanto si trovava all'estero. Sebbene consideriamo la presenza della Regione un plus, anche nell'ottica di garanzia di un percorso, l'accaduto suscita in noi però domande e preoccupazioni, che riteniamo sia nostro dovere esprimere”. 

Queste le parole di Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL Frosinone Latina, che continua “In primo luogo, la decisione di annullare un incontro così importante senza un preavviso adeguato dimostra una mancanza di rispetto verso un tema centrale e vitale per il nostro territorio. La ripartenza economica e produttiva della provincia di Frosinone è una questione urgente che richiede un impegno costante e determinato da parte di tutte le parti coinvolte. Non è il rinvio della riunione in se che ci disturba, ma è la modalità con il quale avviene che denota un atteggiamento da parte dell'Amministrazione Provinciale di Frosinone più attento all'immagine e alla copertina che alle questioni in se.

È inammissibile da parte nostra che l'Amministrazione Provinciale annulli un appuntamento tanto importante per il futuro del nostro territorio che vede la partecipazione al tavolo di tutti i principali attori avvenga così, anzi, di fatto, non avvenga; e certamente questi stati generali non possono essere considerati e trattati come una celebrazione fine a se stessa o peggio ancora alla stregua di una mera parata.

Gli Stati Generali del Territorio devono essere a nostro avviso un'occasione per affrontare le sfide politiche, tecniche e economiche che affliggono la nostra provincia. Questo evento deve rappresentare una vera opportunità per mettere in atto soluzioni concrete e coinvolgere attivamente tutte le parti sociali interessate nella costruzione di una prospettiva di sviluppo e benessere della nostra provincia. 

La CGIL Frosinone Latina continuerà nell'impegno per garantire che tali questioni cruciali non vengano sottovalutate e che gli interessi dei cittadini siano adeguatamente rappresentati nelle decisioni che li riguardano. 

Invitiamo le autorità provinciali a riflettere attentamente sull'importanza di affrontare con serietà e determinazione le sfide che il nostro territorio deve affrontare. Siamo pronti e disponibili a collaborare per assicurare un futuro migliore per tutti i cittadini della provincia di Frosinone, ma il rispetto – anche nelle relazioni e nelle comunicazioni istituzionali – sarà per noi sempre una pretesa dovuta non alla sigla, ma a quello e a chi rappresentiamo.

CGIL FROSINONE LATINA: UNA MOBILITAZIONE CHE PARTE DAL TERRITORIO PER DIFENDERE I VALORI DELLA COSTITUZIONE E PROMUOVERE LA GIUSTIZIA SOCIALE



Frosinone, 8 settembre 2023 - La CGIL Frosinone Latina si mobilita in promozione e difesa dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione Italiana. Questo testo, nato nel 1947 dalla Resistenza, rappresenta il nucleo intoccabile su cui si fonda la nostra Repubblica. Essa incarna i valori di uguaglianza, solidarietà e partecipazione dei cittadini.

In tempi in cui questi pilastri della nostra società sembrano vacillare, crediamo sia imprescindibile metter in campo tutte le nostre forze per preservare l'integrità dei principi costituzionali che sono la base della nostra democrazia.

La Costituzione Italiana non è un semplice compendio di articoli giuridici. È il risultato di una lotta eroica, condotta da uomini e donne che hanno sacrificato tutto per difendere l'umanità e la dignità di ogni individuo. La CGIL da sempre ha fatto propri questi ideali e sempre si batterà a difesa dei diritti fondamentali:


Il Diritto al Lavoro Stabile e di Qualità: La CGIL promuove un modello di sviluppo che ponga fine alla precarietà dilagante, incrementi i salari, rinnovi i contratti e garantisca il diritto al lavoro dignitoso per tutti.


Il Diritto alla Salute Universale: Lottiamo per preservare un Servizio Sanitario Nazionale pubblico, universale e di qualità. È nostro compito garantire le risorse necessarie per preservare la sanità pubblica, riducendo i divari nell'assistenza erogata e valorizzando il lavoro di cura.


Il Diritto all'Istruzione e alla Formazione: Riteniamo che l'istruzione debba essere accessibile a tutti, dalla prima infanzia all'istruzione superiore, e che la formazione permanente debba essere un diritto per tutta la vita.


Il Contrasto alla Povertà e alle Diseguaglianze: La CGIL si impegna a combattere la povertà e le diseguaglianze, sostenendo il diritto all'abitare e un reddito che permetta una vita dignitosa per ogni cittadino.


La Difesa dell'Ambiente e degli Ecosistemi: Riteniamo essenziale la tutela dell'ambiente, inclusi acqua, suolo, biodiversità ed ecosistemi. Sosteniamo una transizione ecologica fondata sulla sostenibilità.


La Pace: Ripudiamo la guerra come strumento per risolvere le controversie internazionali. Ci impegniamo a costruire un sistema di difesa che integri la dimensione civile e nonviolenta.

Un Impegno Attivo per i Diritti

Per sostenere questi ideali e valori, la CGIL Frosinone Latina in questa fase di mobilitazione ha deciso di mettere in atto una serie di iniziative sul territorio, perché siamo convinti che è proprio dal territorio, dalle persone, prima ancora che dai lavoratori si debba partire e ripartire:

Volantinaggi Informativi nei Mercati: il mese di settembre nei mercati dei comuni di Latina martedì 12, Gaeta mercoledì 13, Formia giovedì 14, Sora giovedì 14, Frosinone giovedì 14 e Cassino sabato 16, cittadine e cittadini di tutte le età avranno l'opportunità di conoscere ed approfondire i contenuti del nostro documento intitolato "La via maestra." Questo documento è la sintesi dei nostri obiettivi, che abbracciano la difesa dei diritti sopra menzionati e la promozione di un futuro più equo e giusto.

Assemblee nei Luoghi di Lavoro: crediamo che il lavoro sia al centro della nostra società. Durante le assemblee che svolgeremo in modo capillare nei luoghi di lavoro delle nostre due province, i lavoratori, oltre ad approfondire e a confrontarsi in merito ai contenuti del documento, avranno la possibilità di votare in modo segreto per esprimere il loro sostegno alle proposte della CGIL.

Iniziative Pubbliche: in queste settimane incontreremo le associazioni e le persone nei comuni del territorio per un confronto sano che parta dalla base.

La Grande Manifestazione Nazionale a Roma il 7 Ottobre: questo percorso di mobilitazione culminerà nelle strade di Roma, dove la CGIL sarà unita a decine di altre associazioni per far sentire la nostra voce e le nostre idee a questo governo. La CGIL sostiene che questi diritti possono essere rafforzati solo attraverso una redistribuzione delle risorse e della ricchezza, chiedendo più a chi ha di più per garantire a tutti un sistema di welfare pubblico e universalistico.

Un Appello all'Unione e alla Partecipazione

La Costituzione Italiana, con i suoi principi di uguaglianza, solidarietà e partecipazione, rappresenta l'antitesi del modello attuale che il governo sta cercando di imporre. La CGIL è impegnata a difendere questi valori e a promuovere un futuro fondato sulla giustizia sociale e sui diritti costituzionali. Invitiamo, pertanto, tutti: cittadini, lavoratori, studenti, pensionati ad unirsi a noi in questo difficile compito per difendere i diritti fondamentali e costruire una società migliore per tutti.

LA CANCELLAZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA TRA FROSINONE E LATINA COLPIRÀ QUASI 50.000 PERSONE. MASSAFRA CGIL:"CON COMUNI E PROVINCE PER FAR FRONTE COMUNE, MA IL VERO TEMA È ACCESSO AL LAVORO E SALARIO MINIMO"



Il governo ha compiuto un errore inaccettabile e gravissimo decidendo di cancellare il Reddito di Cittadinanza. Nelle province di Frosinone e Latina questa scelta politica ha gettato nell'incertezza e nel disagio oltre 22.000 nuclei familiari, coinvolgendo quasi 50.000 persone – per la precisione 26.249 su Latina e 22.328 su Frosinone - che si trovano ora senza una fonte di reddito da un giorno all'altro. Questa drastica decisione dimostra una mancanza di sensibilità e responsabilità verso la popolazione più vulnerabile del nostro paese.

Il Reddito di Cittadinanza era un sostegno fondamentale per le famiglie in difficoltà, offrendo un aiuto economico per far fronte alle spese quotidiane, garantendo il diritto fondamentale alla dignità e alla sicurezza economica. La cancellazione di questo sostegno mette a repentaglio il futuro di queste famiglie, costringendole a vivere nell'angoscia dell'incertezza finanziaria e della povertà.

Il governo ha ignorato le reali necessità delle persone e ha preferito prendere decisioni di carattere puramente economico senza valutare l'impatto sociale devastante che questa misura avrebbe avuto. Le conseguenze di questa scelta politica avranno un effetto a catena, con il rischio concreto di incremento della povertà, dell'instabilità sociale e del degrado delle comunità colpite.

Come CGIL, oltre a ritenere profondamente ingiusto e inaccettabile un passo del genere, pensiamo che in realtà questo governo si stia continuando a nascondere evitando quello che realmente è il punto nevralgico della discussione e che proprio il Reddito di Cittadinanza ha avuto il merito di portare all’attenzione del dibattito pubblico: l’accesso al mondo del lavoro e il salario minimo garantito; per la prima volta in Italia le persone hanno avuto la possibilità di non dover accettare per forza lavori non regolari e/o non adeguatamente retribuiti”. Così si espresso il segretario generale della CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra, che continua: “i temi che riguardano il mercato del lavoro e il suo stato di salute vanno affrontati con la massima urgenza e determinazione se non vogliamo arrivare a un tracollo economico e sociale; salario minimo, ma anche come avviene l’accesso al mondo del lavoro, le pari opportunità, i centri per l’impiego ormai soppiantati nella loro funzione pubblica dalle agenzie per il lavoro private, le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la formazione continua e obbligatoria e altro ancora. Inoltre, la mancanza improvvisa di risorse economiche sulle quali si faceva affidamento potrebbe limitare l'accesso ai servizi sanitari e all'istruzione, mettendo a repentaglio la salute e il benessere dei membri più vulnerabili di queste famiglie, famiglie e persone che a partire da gennaio 2024 potrebbero non avere più i requisiti per accedere alla nuova misura di sostegno varata dal governo, ovvero l’assegno d’inclusione. Stando ai primi dati, infatti, sarebbero 7.042 su Latina e 6.235 su Frosinone i nuclei familiari che a Gennaio rischiano di non poter richieder l’assegno d’inclusione, una vera bomba sociale che si riverserà su tutti comuni del Lazio meridionale e sui loro servizi. Una situazione critica e delicatissima: i sindaci delle province di Frosinone e Latina, gli amministratori provinciali, la politica tutta può e deve svolgere un ruolo cruciale nel mitigare i rischi, nel sostenere le famiglie colpite e nel rappresentare queste istanze al governo. Come CGIL ribadiamo la nostra volontà di far fronte comune per supportare le famiglie in difficoltà e affrontare questa fase con soluzioni concrete e sensibili al fine di arginare e le problematiche incombenti e sostenere le famiglie e le persone colpite”. Così conclude Giuseppe Massafra.

FLC CGIL E FP CGIL INCONTRANO IL COMUNE DI FROSINONE PER GLI ASILI NIDO, C'È PREOCCUPAZIONE PER IL FUTURO



Finalmente il 17 luglio si è tenuto in tarda mattinata l’incontro con l’assessore Sementilli, i funzionari assegnati al servizio del Comune di Frosinone e l’organizzazione sindacale CGIL nelle persone del Segretario confederale e Segretario Generale FP CGIL Giovanni Salzano e la Segretaria Generale FLC CGIL Clelia Allocca per fare il punto sulla gestione e coordinamento dei nidi d’infanzia comunali.

I funzionari e l’assessore hanno rappresentato le grandi difficoltà incontrate negli ultimi mesi per finanziare adeguatamente i due nidi Fantasia a gestione diretta e Pollicino in concessione.

Se ci avessero convocato oltre due mesi fa quando abbiamo inviato prima richiesta formale, avremmo potuto (come avvenuto per altri comuni) rappresentare a tutti i livelli istituzionali la necessità di intervento finanziario a sostegno.

Il Comune, infatti, attraverso l’assessore al ramo, ha sostenuto che gli interventi normativi in materia della Regione, hanno inciso pesantemente sulle cassa del comune e hanno portato l’amministrazione a valutare anche scelte drastiche come la privatizzazione del nido Pollicino.

Pertanto, per scongiurare questa scelta sono stati reperiti fondi di bilancio che però permetteranno di assicurare il servizio solo per 45 bambini e non più i 60 previsti fino a giugno 2024.

La CGIL, attraverso le sue categorie di riferimento FP CGIL e la FLC CGIL di Frosinone Latina, pur apprezzando l’impegno profuso dall’amministrazione nutre delle forti perplessità sulla stabilità futura del servizio e sui tagli effettuati per l’anno 2023/2024. Ciò desta ansia e preoccupazione nelle famiglie e nelle lavoratrici del servizi. I nidi d'infanzia sono un servizio educativo e sociale di interesse pubblico, aperto a tutte le bambine e i bambini in età compresa tra i 3 e i 36 mesi, che concorre con le famiglie alla loro crescita e formazione, nel quadro di una politica per la prima infanzia e a garanzia del diritto all'educazione, nel rispetto della identità individuale, culturale e religiosa. L'asilo nido costituisce, inoltre, servizio di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie, quale strumento a supporto di una migliore organizzazione dei nuclei familiari.

I nidi d’infanzia costituiscono un servizio essenziale per l’intera comunità, sono le fondamenta della comunità stessa: permettono la crescita e la formazione del bambino, futuro cittadino; e consentono alle famiglie un sereno approccio al lavoro e incrementano l’autonomia dei giovani e le donne, soggetti che hanno sempre maggiore difficoltà ad approcciare al lavoro per la mancanza di adeguati supporti.

Investimenti finanziari errati, buchi di bilancio non possono ricadere sempre sulla parte più fragile della società. Le richieste di accesso ai servizi 0 - 6 sono numerosissime e spesso non vengono evase dai servizi Pubblici siano essi in gestione diretta che in convenzione spingendo in questo modo verso i privati che spesso offrono maggiore disponibilità e flessibilità di soluzioni.

Alle famiglie infatti, che in questa fase hanno visto il loro reddito già scarso, ulteriormente eroso dalla inflazione molto alta non resta molto da scegliere, devono rivolgersi verso i privati (chi può farlo) o sono costrette ad attendere i 24 mesi con sacrifici nell’educazione e formazione del bambino e nell’approccio al lavoro (aspettative, part time...) per poi usufruire delle sezioni primavera.

Non è ammissibile che la città di Frosinone, capoluogo di Provincia, non trovi risorse adeguate per garantire la gestione diretta e/o convenzionata per la stabilità necessaria di servizi essenziali per i propri cittadini.

Dopo le scelte difficili affrontate a causa della pandemia, sono stati i sacrifici lavorativi ed economici delle operatrici che hanno permesso di riportare l’attività del nido Pollicino al massimo della capienza di 60 bambini. Questo non va dimenticato! Tutti questi sacrifici non possono essere vanificati!

Se il Comune non modifica il proprio orientamento il prossimo anno educativo 15 famiglie non potranno più accedere al servizio e le lavoratrici saranno costrette a terminare l’attività lavorativa un mese prima con conseguenti tagli retributivi. Tutto ciò risulta inaccettabile!

Bisogna intervenire a tutti i livelli, regionale e comunale, per evitare una riduzione del servizio di asilo nido nel capoluogo. Se vogliamo, concretamente, invertire la rotta della denatalità nel nostro Paese non possiamo avere una contrazione dei servizi pubblici necessari alle famiglie.

Auspichiamo e per parte nostra favoriremo, una proficua interlocuzione Istituzionale tra le amministrazione (Regione e Comune di Frosinone) per portare alla stabilizzazione e l’ampliamento del sevizio in gestione pubblica diretta in primis, comunque evitando derive privatistiche.

Frosinone 17.07.2023

A LATINA SINDACATI FUORI DAL TAVOLO SUI FONDI PNRR, CGIL CISL UIL NON CI STANNO





Dopo una prima fase in cui le sigle sindacali territoriali sono state coinvolte attivamente nei tavoli riguardanti fondi PNRR, strategie territoriali e Fesr in molti dei comuni delle province di Latina e Frosinone, ora – giunti finalmente alla fase operativa – la sensazione è quella che si voglia – da parte delle istituzioni – ridurre il tutto a una mera pratica burocratica senza garantire il confronto tra le parti, così come giustamente previsto dal Protocollo sottoscritto alla Presidenza dei Ministri.

Infatti, proprio nel capoluogo pontino, negli scorsi giorni si è creata una task force composta dalla Prefettura e dalla Ragioneria territoriale dello Stato che, alla presenza del sindaco Celentano, si è riunita nella sala De Pasquale del palazzo comunale (al tavolo erano presenti il Prefetto Maurizio Falco, il direttore della Ragioneria territoriale dello Stato Antonio Manca, il vice Prefetto Monica Perna e i tecnici del Mef), estromettendo di fatto i rappresentanti territoriali delle lavoratrici e dei lavoratori da un tavolo che, con la sua natura seminariale, è entrato realmente nel vivo dei procedimenti tecnici da attuare rispetto alla piattaforma telematica, al controllo, al monitoraggio e alla rendicontazione.

CGIL CISL UIL non possono accettare una situazione di questo tipo: ”Non si può parlare di investimenti, di risorse per lo sviluppo e del rilancio di un territorio senza il coinvolgimento attivo di chi rappresenta il mondo del lavoro e i lavoratori, si tratta di un’esclusione determinante che denota quanto meno un grave errore di sottovalutazione; la gestione dei fondi non deve essere considerata esclusivamente una pratica burocratica, c’è bisogno di confronto e di sinergie per far si che quella che potrebbe essere una straordinaria opportunità di sviluppo per il nostro territorio non vada banalmente sciupata”. Questo quanto dichiarato dai segretari generali territoriali di CGIL CISL UIL, rispettivamente Giuseppe Massafra, Roberto Cecere e Luigi Garullo.






SOSPESO IL BADGE DI CANTIERE SU LATINA, MASSAFRA CGIL: UN PASSO INDIETRO INACCETTABILE



Il presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli a partire dal 26 giugno c.m. ha deciso di congelare il protocollo d'intesa sottoscritto da Fillea CGIL di Frosinone-Latina, Filca CISL di Latina e Feneal UIL di Latina assieme ad ANCE Latina che disciplina diverse misure di sicurezza e rispetto delle norme contrattuali nonché l’introduzione in forma obbligatoria del badge di cantiere nei cantieri edili per l’esecuzione di lavori pubblici appaltati dalla stessa Provincia di Latina per importi superiori a 150.000 euro.

L'importanza del badge di cantiere in edilizia, in particolare sul nostro territorio è determinante: il badge identifica i lavoratori autorizzati a entrare nel cantiere garantendo che solo le persone addestrate e qualificate abbiano accesso alle aree di lavoro, riducendo i rischi di incidenti e promuovendo un ambiente di lavoro sicuro; indossare il badge di cantiere aiuta a identificare chiaramente i lavoratori durante le attività lavorative e ciò permette di assegnare responsabilità specifiche a determinate persone e facilita la comunicazione tra i membri della squadra; inoltre, in caso di situazioni di emergenza, il badge di cantiere aiuta a identificare rapidamente le persone presenti sul sito, facilitando l'evacuazione e l'assistenza medica, se necessario. Non è un caso che in molti Paesi, l'uso del badge di cantiere è obbligatorio per rispettare le normative in materia di sicurezza sul lavoro e per ottemperare alle leggi e ai regolamenti locali relativi ai cantieri edili.

In sintesi, il badge di cantiere svolge un ruolo fondamentale nella sicurezza, nel controllo e nella gestione dei cantieri edili. Assicurarsi che tutti i lavoratori indossino e utilizzino correttamente il proprio badge contribuisce a creare un ambiente di lavoro più sicuro e ben organizzato.

“Congelare un protocollo dai contenuti così virtuosi e frutto del grande lavoro delle parti sociali rappresenta un passo indietro inaccettabile per il settore dell'edilizia nel nostro territorio”. Così Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina, che continua:“ si compromette la sicurezza nei luoghi di lavoro perché, senza il badge di cantiere, diventa difficile identificare e controllare chi ha accesso allo stesso e consentire l'ingresso di persone non autorizzate certamente aumenterebbe il rischio di incidenti, furti o vandalismo. La presenza di lavoratori non qualificati o non addestrati può mettere a repentaglio la sicurezza di tutti coloro che si trovano sul cantiere.

Senza il badge di cantiere, diventa più difficile assegnare responsabilità specifiche ai lavoratori e identificare chi è coinvolto in determinate attività o situazioni. Ciò potrebbe complicare la gestione delle responsabilità legali e delle assicurazioni in caso di incidenti o danni sul cantiere.

Per questo, in particolare nel settore già delicato dell'edilizia, in un territorio potenzialmente a rischio anche di infiltrazioni criminali come quello di Latina, una scelta del genere rappresenta una scelleratezza dal punto di vista politico e sociale. Ci auguriamo pertanto un tempestivo intervento di di ANAC e AGCOM che dia seguito a tutti i contenuti del protocollo d'intesa perché quello di cui ha bisogno l'edilizia sul nostro territorio è di lavoro di qualità, di trasparenza nei cantieri, di formazione, di interventi ispettivi regolari, di contrastare la concorrenza sleale tra le imprese; ma soprattutto di affermare e rafforzare la legalità, la sicurezza e i diritti dei lavoratori”.