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ELEZIONI RSU IN POSTE, SCEGLI DI CONTARE, VOTA SLC CGIL


Il 28 e 29 marzo si va al voto per eleggere le nuove Rsu e Rls di Poste Italiane. Certamente si tratta di un appuntamento importante per il futuro dell'azienda, basti pensare che si torna a votare dopo 12 anni. Un periodo molto lungo in cui Poste Italiane si è trasformata completamente, trasformazione ancora in essere in questo periodo vista riorganizzazione in atto portata dalla transizione digitale e dalle nuove tecnologie.

Proprio SLC CGIL ha fatto di tutto affinché si tornasse a votare e mette in campo una piattaforma ben definita: "chiediamo una maggiore partecipazione del sindacato alla cabina di regia e alle strategie aziendali. E poi, pensiamo che i nuovi Rsu/Rls dovranno garantire una presenza costante nei luoghi di lavoro, per rappresentare la voce dei lavoratori e tutelarne i diritti, con autonomia e trasparenza. In secondo luogo, proprio pensando alla riorganizzazione aziendale, pensiamo che occorra investire di più nelle politiche attive per evitare l’abuso di trasferte e distacchi, dare certezze rispetto all’orario di lavoro. Inoltre, fortissimo sarà il nostro impegno nel contrastare le pressioni sempre più forti in tutti i settori". Queste le parole del segretario nazionale SLC CGIL Nicola Di Ceglie.

Tre i candidati per Frosinone e si tratta di Teresa Principali, Giancarlo Biasella e Luigi Bove. Ben 10 i candidati per Latina: Bruno Carlo, Rita Del Monaco, Cristina De Marchis, Giuseppe Di Serio, Maria Grazia Fidaleo, Marcella Leggi, Alessandra Passeri, Luigi Ragonese, Mauro Romeo e Clara Sciscione.

Scegliete di contare, votate SLC CGIL!



A LATINA CGIL, CISL E UIL INCONTRANO IL PREFETTO ASSIEME A SPRESAL, INAIL E INPS : ALLARME INFORTUNI SUL LAVORO, INTENSIFICARE L’AZIONE ISPETTIVA



22 marzo 2023 – Occorre mettere in campo azioni che non sono più rinviabili: istituzioni, enti preposti, parti datoriali, sindacati e lavoratori, tutti devono fare qualcosa in più se si vuole arginare la situazione - divenuta ormai insostenibile - degli infortuni sul lavoro nella provincia di Latina. Questo il tema alla base dell'incontro odierno che ha visto protagonisti i segretari generali territoriali di CGIL, CISL e UIL, rispettivamente Giuseppe Massafra, Roberto Cecere e Luigi Garullo; il Prefetto Maurizio Falco, la direzione di Spresal, Inail e INPS.

Serve mettere in campo un'azione sistematica attraverso un coordinamento permanente in Prefettura, mettendo in sinergia l’azione di monitoraggio assieme alla prevenzione e agli interventi ispettivi; questo per sopperire alla carenza di risorse economiche e di personale preposte ai controlli. La partecipazione attiva a questo coordinamento va estesa al nucleo ispettivo dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e a tutti gli organismi competenti. Imprescindibile deve essere la presenza dell’Ispettorato del Lavoro, oggi assente all'incontro. Chiediamo al Prefetto di svolgere un’azione volta a superare un’incertezza operativa che spesso non ha consentito la sinergia fra enti preposti ai controlli. Ci auspichiamo pertanto un’intensificazione delle attività ispettive e una coregia di tutte le parti coinvolte”.

Queste le richieste avanzate dalle sigle sindacali durante il tavolo odierno.



I Segretari Generali Territoriali

Il Segr. Gen. CGIL FR-LT         
Giuseppe Massafra                                                

Il Segr. Gen. CISL Latina         
Roberto Cecere

Il Segr. Gen. UIL Latina
Luigi Garullo




MAURIZIO LANDINI, CONFERMATO ALLA GUIDA DELLA CGIL: "È IL MOMENTO DI AVERE CORAGGIO"


18 marzo 2023 - Al termine del XIX congresso della CGIL ‘Il lavoro crea il futuro’, che si è appena concluso a Rimini, Maurizio Landini è stato rieletto segretario generale della CGIL.

Con 243 voti favorevoli (94,2%) e 15 contrari (5,8%), l’Assemblea Generale della CGIL ha riconfermato Landini alla guida del sindacato di corso d’Italia.

Indiscusso protagonista di questo XIX Congresso, Maurizio Landini si è caricato sulle spalle il peso dell’organizzazione in un passaggio storico drammatico per le forze che il sindacato rappresenta, stremate dalla crisi. È stato lui a determinarne i passaggi chiave, a difendere scelte che pure qualche malumore e qualche fibrillazione all’interno l’avevano create. È stato Landini a difendere i delegati al congresso dagli attacchi di Calenda, ricordando ai leader dell’opposizione la realtà dei fatti su astensionismo e sconfitta elettorale. Ed è stato Landini, nel giorno più lungo, quello della visita di Giorgia Meloni, a metterci la faccia, salire sul palco un attimo prima dell’ospite per introdurla. Semplici parole con le quali ha sciolto dubbi e timori che da giorni aleggiavano al pensiero di quel momento: “chi vuole essere ascoltato deve saper ascoltare”, prevenendo fratture o contestazioni scomposte, affrontando una sala nella quale la tensione si tagliava con il coltello.

E dopo giorni complessi, belli ma molto difficili, questa mattina vederlo salire sul palco abbracciato da una felpa rossa della CGIL che sostituiva il dress code della giacca ha chiarito subito quale sarebbe stata la cifra distintiva delle parole che avrebbe pronunciato di lì a poco. E più che una chiusura congressuale abbiamo visto spalancarsi un mondo sui prossimi anni del sindacato Rosso.

Incorniciati, all’inizio e alla fine del discorso, dalla stessa urgenza: quella di restare uniti, di non lasciare qui al palacongressi di Rimini il clima positivo che si è respirato in questa quattro giorni ma di portarlo nelle piazze, di farlo vivere anche nei prossimi anni.

Lo ha detto con i gesti, lasciando che le compagne e i compagni della sede nazionale di Corso Italia condividessero con lui il palco all’inizio, in una bella “rottura del cerimoniale”. Lo ha detto alla fine con le parole, rotte dalla fatica, dall’emozione, da ore di discorsi in pubblico, dall’entusiasmo, dalla tensione, persino dalla commozione che gli hanno lasciato addosso questi quattro anni e questi ultimi quattro giorni.

I punti della relazione

In mezzo ci sono i temi che hanno dato corpo ai discorsi del congresso. E un’idea di Paese che, a mano a mano che il segretario generale della CGIL parlava, prendeva forma. Partire dalla condizione attuale in cui chi per vivere ha bisogno di lavorare non è mai stato così debole. Perché “la frantumazione dei diritti, la divisione del mondo del lavoro, la concentrazione in poche mani della ricchezza” sono i cancri di una società che sta rapidamente tornando indietro.

Fisco

Per questo la battaglia sul fisco diventa centrale. A sentire l’enfasi e il peso che Maurizio Landini carica su questo tema si capisce che la considera la madre di tutte le battaglie. Solo utilizzando quella leva che oggi schiaccia a terra lavoratori e lavoratrici dipendenti, pensionate e pensionati, su cui grava “il 94% dell’Irpef, in un Paese che ha 100 miliardi di euro di evasione” e nel quale le rendite di varia natura hanno unna tassazione inferiore a quella di lavoro e pensioni, si potrà permettere la crescita dei salari, recuperare soldi da investire nella sanità, nella scuola, in politiche industriali e produttive che diano nuova spinta all’occupazione.

È questo il punto di fondo per Landini. Su questo “siamo pronti ad avviare una grande mobilitazione nazionale che ci porti fino a Roma e non escludo alcuna forma di lotta, compreso lo sciopero”, dice il segretario generale della CGIL dopo aver raccolto nel primo giorno del congresso la convergenza di CISL e UIL sul tema e dopo aver ascoltato dalla Meloni, proprio ieri da quello stesso palco, la rivendicazione degli elementi contenuti nella legge delega.

Sanità

La battaglia sul fisco andrà di pari passo con la creazione di una vertenza nazionale che permetta il recupero di investimenti necessari non solo alla sopravvivenza ma allo sviluppo del sistema sanitario nazionale. Per la dignità e il rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori, ieri eroi, oggi dimenticati, per il diritto di tutte le cittadini e i cittadini alle cure. Altro che investimenti in armi e taglio del welfare. La CGIL chiede tutt’altro.

Autonomia differenziata

E questa vertenza si lega alla battaglia contro l’autonomia differenziata che rischia di rendere questo Paese ancora più diviso, di determinare cittadini di serie A e di serie B. “Ma come, si chiede Landini. La presidente del Consiglio ci ha ricordato che ieri era la Festa dell’Unità nazionale e poi vota un provvedimento come quello? Noi siamo per l’unità nazionale, ma lo siamo tutti i giorni. Il 17 marzo, il 18, il 19, il 20, il 21…”.

È lunga la relazione del segretario, va a braccio, ma non perde il filo rigoroso dei suoi pensieri. È lunga ma passa in un soffio. Lasciato il testo del giorno dell'apertura, progettato in ore e ore di discussione e osservazione dei vari congressi territoriali e di categoria e scritto, questa volta Landini è un fiume in piena, pochi appunti su un foglio, più che altro in testa.

Quando sottolinea il passaggio della presidente del consiglio sulla condanna all’assalto della sede nazionale della CGIL da parte dell’estrema destra, ma suggerisce che davvero efficace sarebbe, oltre a quelle parole, “dare piena attuazione alla nostra Costituzione e sciogliere tutte le organizzazioni fasciste. Quello sarebbe un gesto concreto”.

Dice molto altro il segretario, e questa volta più di altre varrebbe la pena di guardare il suo viso e i suoi gesti, riguardarsi il video più che leggerlo in un pezzo.

La CGIL

Ma la fine del suo discorso è dedicato proprio alla CGIL, alla sua idea di confederalità, a tutte le compagne e i compagni che hanno dato vita, ancora una volta, a questo grande processo di democrazia che ha ancora tanto effetto e rilevanza nel Paese perché comunque “non esistono altre organizzazioni che hanno 5 milioni di iscritte e iscritti, decine di migliaia di delegate e delegati sui posti di lavoro, migliaia di pensionate e pensionati che tengono aperte le sedi”.

“La confederalità per me non è un’etichetta – ha detto Landini –: non sono confederale perché adesso indosso la felpa della CGIL o perché rappresento la CGIL. Non è quello che dici o il tuo ruolo, ma quello che fai concretamente tutti i giorni. È lo sforzo di unire le persone, di tenerle assieme, di sostenere un’azione collettiva. Usiamo la nostra forza per dare le risposte che ci chiedono. Perché anche i giovani che dicono di non sapere cos’è il sindacato, ci stanno rappresentando un bisogno di sindacato”.

Siamo alla fine. Landini continua a metterci la faccia, a caricarsi la responsabilità di essere sincero con chi ascolta. “Davanti non abbiamo un periodo semplice, ma di che cosa abbiamo paura? Che cosa abbiamo da perdere? La precarietà? Il salario basso? Di che cosa dovremmo aver paura. Dovremmo temere solo la paura di aprirla questa discussione. Io non so come va a finire questa battaglia. Questo congresso però ci dà un punto di forza: siamo uniti. Di sicuro se non fai nulla, se non combatti, hai già perso. Noi non ci fermeremo e la battaglia la vinceremo”.

Felpa rossa, standing ovation dopo una vera scossa alla sala. Il congresso della CGIL, che ha avuto Maurizio Landini indiscusso protagonista, finisce proprio alla sua maniera, tra applausi ed entusiasmo e tanta voglia di rimboccarsi le maniche.

ESPLODE UNA BOMBOLA DI ACETILENE ALLA RECOMA DI LATINA: DUE MORTI. CGIL, CISL E UIL CHIEDONO INCONTRO AL PREFETTO


17 marzo 2023 - Oggi pomeriggio alla Recoma - azienda che opera nel settore dei recipienti per gas compressi, liquefatti e disciolti – situata a Latina Scalo, una bombola di acetilene da cinque litri è scoppiata, investendo e uccidendo sul colpo una persona e ferendone un'altra, che è poi deceduta nonostante il soccorso dei sanitari che sono accorsi sul posto con un’eliambulanza, assieme ai carabinieri e ai vigli del fuoco.

“È con profondo dolore che apprendiamo della tragedia avvenuta oggi pomeriggio alla Recoma di Latina Scalo, che ha portato alla perdita di due vite umane a causa dell'esplosione di una bombola. I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, ai loro amici e colleghi, che stanno vivendo un momento di grande dolore.

Purtroppo è l’ennesima tragedia, la seconda in due giorni: proprio ieri un ragazzo di 26 anni ha perso la vita in un'azienda di Cisterna investito da un trattore. E siamo qui a ricordare, a ribadire con fermezza, ancora una volta, che garantire condizioni di sicurezza sul lavoro deve essere imprescindibile. Non possiamo permettere che simili eventi accadano! Non più. Basterebbe rispettare la legge, le normative, il ruolo dei Rappresentanti aziendali della Sicurezza; pochi semplici concetti, che se applicati ci aiuterebbero certamente a prevenire queste tragedie: investire in misure di sicurezza e formazione, controlli e precise procedure per la valutazione e la gestione di sostanze potenzialmente pericolose.

Solo quando tali iniziative saranno effettivamente messe in atto, potremo evitare simili tragedie sul posto di lavoro. E, in tali circostanze, il ruolo delle istituzioni è fondamentale. È necessario che le autorità competenti assumano un ruolo più attivo.

Il sindacato ribadisce la necessità che tutti i responsabili siano chiamati a rispondere di eventuali violazioni delle normative in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Non può essere accettata alcuna forma di lassismo o di sottovalutazione dei rischi.

Invieremo immediatamente una richiesta formale di incontro al Prefetto di Latina”. Questo quanto dichiarato dai segretari generali territoriali CGIL, CISL e UIL.

I Segretari Generali Territoriali

Il Segr. Gen. CGIL FR-LT Giuseppe Massafra
Il Segr. Gen. CISL Latina Roberto Cecere
Il Segr. Gen. UIL Latina Luigi Garullo

L'ENNESIMA MORTE SUL LAVORO: A CISTERNA OPERAIO DI 26 ANNI PERDE LA VITA INVESTITO DA UN TRATTORE


Ancora una volta la cronaca ci riporta la tragica notizia di un giovane operaio che ha perso la vita sul lavoro. Stiamo parlando di un giovane di soli 26 anni, investito da un trattore sul luogo di lavoro, un'azienda di mangimi a Cisterna di Latina. La sua morte rappresenta l'ennesima testimonianza della drammatica situazione della sicurezza sul lavoro sul nostro territorio e più in generale in Italia.

Secondo i dati dell'Istat, nel 2022 sono stati registrati in Italia 790 incidenti mortali sul lavoro, nel 2023 già se ne contano più di 100; la maggior parte si verificano nel settore dell'edilizia, seguito dal settore dell'agricoltura e della pesca.

Una situazione allarmante, una sequenza in accettabile. Ci troviamo purtroppo a dover ribadire come CGIL la mancanza di una cultura della sicurezza sul lavoro adeguata: non si investe abbastanza nella formazione dei lavoratori in materia di sicurezza, e gli stessi lavoratori spessissimo non sono informati a dovere sui rischi legati alla loro attività.

Inoltre, non sempre vengono  adottate le misure di prevenzione e protezione previste dalla legge, come l'uso dei dispositivi di protezione individuale o la messa in sicurezza delle macchine e degli attrezzi utilizzati.

Ma non è solo una questione di mancata applicazione delle norme di sicurezza. La situazione della sicurezza sul lavoro in Italia è aggravata anche dalla precarizzazione del lavoro e dalla mancanza di investimenti in infrastrutture e attrezzature. Spesso i lavoratori vengono sottoposti a ritmi di lavoro estenuanti, a condizioni di lavoro precarie e ad attività che richiedono un'alta specializzazione senza la formazione adeguata.

In questo contesto, la morte del giovane operaio investito dal trattore diventa una tragedia ancora più grande. Perché anche se ancora si sta indagando sull'esatta dinamica dell'incidente, è chiaro che sua giovane vita è stata spezzata a causa della mancanza di attenzione e di cura nei confronti dei lavoratori. 

Per porre fine a questa situazione, è necessario un impegno comune da parte di istituzioni, parti datoriali e lavoratori stessi. Occorre investire nella formazione e nella cultura della sicurezza, adottare le misure di prevenzione e protezione previste dalla legge, migliorare le condizioni di lavoro e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori.

Solo così potremo porre fine a questa strage silenziosa e garantire ai nostri giovani un futuro dignitoso e sicuro sul lavoro”. Così Giuseppe Massafra, segretario generale CGIL Frosinone Latina.



NON VOGLIAMO PIÙ L'8 MARZO


“Non vogliamo più l'8 marzo” è una provocazione, un modo per dire che le donne non hanno bisogno di celebrazioni o di visibilità un tot di giorni l'anno. Certamente non ne hanno bisogno le donne iraniane, le donne afghane, le donne ucraine, le donne uccise, le donne violentate, le donne sfruttate, le donne maltrattate, le donne molestate nei luoghi di lavoro. Uguaglianza nei diritti, nelle tutele, nelle opportunità, nella libertà di scelta: l'impegno di tutte, l'impegno di tutti deve essere affinché queste parole siano realtà in ogni luogo del mondo, affinché la giornata della donna sia tutti i giorni. Ringraziamo di cuore Cinzia Distefano.


CGIL Frosinone Latina

CGIL, CISL, UIL E PROVINCIA DI FROSINONE: UN PATTO PER IL TERRITORIO

C'è stato un seguito alle 91 lettere inviate ai sindaci di tutti i comuni del frusinate - da parte di CGIL, CISL e UIL - nelle quali si chiedeva di costituire tavoli per discutere preventivamente dell'utilizzo delle risorse di PNRR e fondi strutturali: infatti, oltre ai primi comuni che avevano già manifestato il proprio interesse alle organizzazioni sindacali territoriali, lo scorso 28 febbraio è avvenuto l'incontro tra il presidente della Provincia di Frosinone Luca Di Stefano e i rispettivi segretari generali di CGIL Frosinone Latina, CISL Frosinone, UIL Frosinone, Giuseppe Massafra, Enrico Capuano e Anita Tarquini.

All'incontro - svoltosi a Palazzo Iacobucci - ha partecipato anche il presidente del Consiglio Provinciale Gianluca Quadrini ed è stato proprio lui ad affermare che "l'intento è quello di lavorare non solo sul Pnrr ma anche sui Fondi strutturali europei perché ci interessa che la nostra provincia produca Pil; il patto territoriale con le organizzazioni sindacali fa già parte delle linee guida adottate dal presidente Di Stefano al momento del suo insediamento; ". Presidente Di Stefano che ha specificato:"alla vecchia cabina di regia, che era più che altro tecnica, ne sostituiremo una che abbia la capacità di agire a trecentosessanta gradi. E i sindacati non possono non farne parte".

Anche Massafra, Capuano e Tarquini - nonostante si sia trattato di un incontro interlocutorio - si sono espressi positivamente:"siamo contenti che sia accaduto quanto ci auspicavamo all'invio delle 91 lettere ai comuni, cioè che l'Amministrazione provinciale si facesse promotrice di un’azione di coordinamento fra i Comuni del territorio. Abbiamo bisogno di fare rete, realizzare sinergie comuni affinché con l'utilizzo delle risorse dei fondi si possa arginare l'emergenza sociale che attanaglia le classi sociali più fragili. Sarà fondamentale costruire insieme un metodo di lavoro che preveda incontri periodici di confronto e monitoraggio, per questo ci aspettiamo che il tavolo venga riconvocato già nei prossimi giorni in modo da dare gambe quanto prima a un percorso di fondamentale importanza per il nostro territorio".






BASTA GUERRA! CASSINO PIAZZA DIAMARE IL 24 FEBBRAIO ALLE 16


Non vogliamo più guerre! Non vogliamo più vedere immagini come queste. Per questo - insieme a moltissime altre organizzazioni, associazioni e liberi cittadini - venerdì 24 febbraio saremo in Piazza Diamare a Cassino a partire dalle ore 16. Costruiamo la PACE insieme, noi abbiamo aderito, fallo anche tu! Clicca qui.



CGIL, CISL E UIL CHIEDONO INCONTRO AI SINDACI DEI COMUNI DEL FRUSINATE PER CONFRONTO SU RISORSE, FONDI E PNRR



I segretari generali di CGIL Frosinone Latina, CISL Frosinone e UIL Frosinone hanno inviato, in data odierna – a loro firma - 91 lettere indirizzate ai sindaci di tutti i comuni della provincia di Frosinone, esprimendo l’impellente necessità di un incontro col fine di instaurare collaborazioni e sinergie rispetto all’emergenza sociale che in particolare sta colpendo i ceti più svantaggiati.

Così Giuseppe Massafra, Enrico Capuano e Anita Tarquini, – rispettivamente segretari generali territoriali di CGIL, CISL e UIL – conseguentemente alla sottoscrizione del “Protocollo per la partecipazione e il confronto nell’ambito del PNRR”, siglato tra le tre sigle sindacali e ANCI lo scorso 27 gennaio, hanno deciso di sollecitare tutti i primi cittadini dei comuni del capoluogo ciociaro nella costituzione di tavoli in cui si possa discutere preventivamente e costruttivamente in merito all’utilizzo delle risorse economiche, non solo quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma più in generale di tutti i fondi e i progetti, e di come questi ultimi possano incidere positivamente sui bisogni della collettività e sulle nuove fragilità sociali figlie dell’attuale scenario socio economico.

Siamo convinti – anche alla luce del Protocollo nazionale - che attraverso una collaborazione fattiva tra le parti si potranno raggiungere risultati importanti per la collettività, in particolare per le classi sociali più disagiate; quindi, come sindacato, confermiamo la nostra disponibilità a partecipare a tavoli periodici di confronto e ci aspettiamo un pronto riscontro da parte dei comuni” - hanno dichiarato Massafra, Capuano e Tarquini.


CONGRESSO CGIL ROMA E LAZIO, NATALE DI COLA ELETTO SEGRETARIO GENERALE


Roma, 2 febbraio 2023. - "Natale Di Cola è il nuovo segretario generale della CGIL di Roma e del Lazio. Di Cola è stato eletto stasera dall'Assemblea Generale, riunita presso il Centro Congressi Frentani, e succede a Michele Azzola, cui l'Assemblea Generale ha rivolto un caloroso applauso per il lavoro svolto alla guida della CGIL regionale a partire dal 2016". Così in un comunicato l'ufficio stampa della CGIL di Roma e del Lazio. Siciliano, 39 anni, in CGIL dal 2008, Di Cola è stato segretario organizzativo e, dal 2012, segretario generale della Funzione Pubblica CGIL regionale. In questa veste ha affrontato vertenze importanti per la città e la regione, a partire dal primo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Roma, nel 2015, per sbloccare l'impasse del mancato rinnovo del contratto decentrato dei dipendenti capitolini, per occuparsi poi dei grandi fallimenti nella sanità privata accreditata del Lazio, come Idi e Fatebenefratelli

In un periodo di forte instabilità amministrativa e grandi inchieste, come quella di Mafia Capitale, ha portato avanti denunce e messo in campo azioni di tutela dei lavoratori delle società partecipate e del sistema degli appalti coinvolti. Ha svolto un importante ruolo a sostegno del rinnovo dei contratti pubblici e del rilancio della pubblica amministrazione. 

Dal 2019 fa parte della segreteria della CGIL di Roma e del Lazio per assumerne oggi la guida". "Viviamo in un'epoca in cui il lavoro, quel lavoro 'che eleva gli uomini e li rende migliori e li affratella', per usare le parole di Giuseppe Di Vittorio, è messo a dura prova - ha detto Di Cola nella sua dichiarazione programmatica - E allora la nostra missione sarà prendercene cura, rimettendolo al centro del nostro agire. Perché, come dice il nostro slogan, 'Il lavoro crea il futuro'. Vorrei che la CGIL diventasse il luogo in cui l'idea migliore sia quella che ci porta avanti tutti e dove chi cambia idea o media sull'idea avanzata da altri, riconoscendone la bontà, diventi un esempio da seguire. Dove tutte e tutti si rispettino e siamo solidali gli uni con gli altri. In questa fase difficile, che ancora risente dei contraccolpi sociali ed economici della pandemia, cui si sommano quelli della guerra in Ucraina - ha aggiunto - il sindacato dovrà mostrarsi ancora più forte e vicino ai lavoratori e ai cittadini. In questi anni, pur tra mille difficoltà, molte pagine importanti, in ambito negoziale, sono state scritte insieme a CISL e UIL. Sarà importante non disperdere questo patrimonio unitario. Curare e provare a rafforzare il rapporto unitario a tutti i livelli dovrà essere una delle attività cui dovremo dedicare tempo e attenzione". 

Al Comune e alla Regione Lazio il nuovo segretario generale della CGIL regionale ha indirizzato richieste precise. "Al presidente della Regione Lazio, che sarà eletto a breve - ha detto - solleciteremo tre interventi concreti: l'approvazione della legge di bilancio regionale per il 2023, confermando lo stanziamento di almeno 300 milioni di euro da destinare alla riduzione dell'Irpef per i redditi medio-bassi; lo sblocco dei fondi che abbiamo conquistato con l'ultimo provvedimento legislativo della Giunta Zingaretti per contrastare il caro vita; che il primo atto del nuovo Consiglio regionale sia l'istituzione di una commissione, al proprio interno, che s'incarichi di realizzare in breve tempo il Piano Sanitario Regionale del Lazio. Al sindaco Gualtieri continueremo a chiedere, unitariamente, di dare concretezza al Patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile con Roma Capitale, un modello di relazioni sindacali e politiche di bilancio, dieci azioni strategiche per rilanciare la Capitale. Il prossimo banco di prova per capire se l'amministrazione comunale intenderà o meno costruire percorsi partecipati per rilanciare la Capitale sarà l'incontro sul bilancio del prossimo 7 febbraio. Abbiamo bisogno di risultati tangibili", ha concluso.

Al compagno Natale Di Cola vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro da parte di tutta la Camera del Lavoro CGIL Frosinone Latina.

A LATINA IMMAGINI DA VENTENNIO AL CONVEGNO SULLA SCUOLA, VALDITARA FACCIA CHIAREZZA

 


Il 25 gennaio scorso, durante l’iniziativa organizzata dalla Lega, nel capoluogo pontino, a cui hanno preso parte il sottosegretario al Lavoro, Durigon, la deputata Miele, il Ministro Valditara e con la partecipazione di alcuni candidati del partito alle prossime regionali, si è deciso di coinvolgere gli alunni di due istituti comprensivi che, in uniforme, hanno cantato l’inno e accolto, consegnando anche un omaggio floreale, il Valditara stesso.

Una scena grottesca non solo per l’inopportunità e la gravità di coinvolgere le scolaresche in un’iniziativa di propaganda di un partito, ma anche per le funzioni che le studentesse e gli studenti hanno dovuto svolgere nel riadattamento leghista dei balilla del secolo scorso.

Una fase storica del nostro Paese da cui, evidentemente, Durigon, massimo esponente della Lega in provincia di Latina, fatica a separarsi. Del resto non è neanche passato troppo tempo da quando, nel 2021 in un comizio pubblico, propose di reintitolare ad Arnaldo Mussolini il parco comunale Falcone e Borsellino.

È bene che, come avvenuto in passato, Durigon faccia un passo indietro perché ci pare chiaro che la lezione del 2021 non sia stata recepita e che continui a dare prova di non essere degno di ricoprire incarichi istituzionali.

Dal Ministro Valditara, testimone e protagonista del convegno, piuttosto che proposte anacronistiche e pericolose sugli stipendi differenziati dei docenti, che non fanno altro che dividere e aumentare i contrasti in un settore già martoriato da scelte scellerate, ci aspettiamo invece un pronto chiarimento su questo disdicevole episodio, anche alla luce della richiesta di ascolto da parte della Rete degli studenti medi di Latina – disattesa dal Ministro - in merito alla fatiscenza degli edifici scolastici e al problema della continuità didattica.

CGIL Frosinone Latina
CGIL Roma e Lazio