La recente comunicazione della RDM Group riguardo alla cessazione dell'attività produttiva presso lo stabilimento di Villa Santa Lucia, con conseguente licenziamento dei suoi 163 dipendenti, ha scosso profondamente le organizzazioni sindacali e l'intera comunità. La decisione dell'azienda pone l'accento su una serie di questioni cruciali che vanno al di là delle apparenze e richiedono un'analisi attenta.
Il contesto in cui si inserisce questa crisi ha radici nel febbraio 2020, quando il depuratore consortile di proprietà di Co.SI.La.M. è stato sequestrato. Nonostante la firma di un Protocollo tra RDM Group e la successiva gestione affidata ad AeA, con un dettagliato cronoprogramma di attività e investimenti, la situazione ha subito un'ulteriore complicazione a novembre 2023. In tale data, il Tribunale di Cassino ha autorizzato il riavvio del depuratore, ma con vincoli praticamente impossibili da rispettare, tra cui lo smaltimento come rifiuto di tutti i fanghi prodotti.
Questa condizione mette RDM Group in una posizione difficile, in quanto il riutilizzo dei fanghi è una prassi consolidata per le cartiere italiane ed europee produttrici di carta a base di fibre riciclate. Il non utilizzo di tali flussi non solo comprometterebbe la qualità del prodotto, ma comporterebbe anche un aumento dei costi operativi e gravi danni all'ambiente, rendendo il business insostenibile.
La crisi ha generato un clima di incertezza, con impatti significativi sul piano occupazionale e sui risultati aziendali, infliggendo danni non solo all'azienda ma anche al territorio e alle famiglie dipendenti. In questo contesto, i sindacati si stanno organizzando per affrontare la situazione, chiedendo il coinvolgimento delle istituzioni.
Molti gli attestati di solidarietà nel mondo del lavoro; ricordiamo le parole delle RSU di SLC CGIL Industria di Frosinone: “Abbiamo ancora negli occhi il video di ringraziamento inviato dai dipendenti di una casa farmaceutica ai Lavoratori dello stabilimento quando in piena pandemia hanno continuato a produrre nonostante i rischi a cui andavano incontro. Lavoratori che da anni subiscono pesanti ricadute economiche, fortemente preoccupati del futuro, che con estrema dignità attendono risposte. A nome di tutti i Lavoratori del settore cartaio che rappresentiamo sul territorio, esprimiamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ai colleghi di Villa Santa Lucia. Il giorno 19 saremo al loro fianco in corteo, e invitiamo tutti a farlo con noi, perché non si sentano soli e per lottare fino alla fine per il mantenimento del loro posto di lavoro”.
Infatti, le sigle sindacali si sono immediatamente organizzate e hanno chiamato tutti alla mobilitazione, comunicando al Questore della provincia di Frosinone che venerdì 19 gennaio ci sarà una manifestazione per le strade di Cassino. Al corteo - stando alla missiva inviata in Questura - parteciperanno circa 170 lavoratori della Cartiera di Villa Santa Lucia ed oltre 150 dell'indotto, nonché i rappresentanti sindacali provinciali di CGIL, CISL e UIL.
Proprio per la CGIL si sono espressi la segretaria confederale Patrizia Fieri:” È assurdo che un'azienda sana, che svolge un ruolo importante nell'economia circolare e nel sistema di riciclo dei rifiuti del territorio, debba chiudere e lasciare inoccupati 300 lavoratori, che sfiniti economicamente e moralmente, mai come in questo momento vedono, la fioca luce in fondo al tunnel spegnersi. Noi, come abbiamo fatto finora, non molliamo”; e il segretario generale della Camera del Lavoro Frosinone Latina Giuseppe Massafra che ha dichiarato:”Continueremo a batterci per salvaguardare l’occupazione, ma anche per affermare la necessità di arginare la crisi industriale e produttiva di questo territorio. Poco più di un mese fa, proprio all’interno di quel confronto che come OOSS abbiamo preteso con le istituzioni del territorio, che hanno assunto l’impostazione di Stati Generali per lo sviluppo nella provincia di Frosinone, abbiamo lanciato l’allarme di una crisi che sta decimando il numero delle imprese e sta falciando l’occupazione del territorio. Di quella discussione sembra non rimanere traccia, considerando che oggi un’altra importante realtà industriale si accinge a chiudere i battenti”.
Attraverso questo atto, i sindacati mirano a sensibilizzare il Ministero del Lavoro e la Regione Lazio, richiedendo un intervento urgente per affrontare la crisi e proteggere i posti di lavoro.
In conclusione, la prospettiva sindacale è chiara: la crisi della cartiera non è solo un problema aziendale, ma una sfida che coinvolge l'intera comunità. La mobilitazione è necessaria per salvaguardare i diritti dei lavoratori e garantire una soluzione equa ed efficace alla situazione critica che sta minando la stabilità economica e sociale della regione.