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CAMUFFANO INCIDENTE SUL LAVORO A SONNINO, ARRESTATE SETTE PERSONE PER OMICIDIO VOLONTARIO. PER LA CGIL È OMICIDIO SUL LAVORO



A Sonnino, in provincia di Latina, sette persone sono state arrestate per omicidio volontario con dolo eventuale, favoreggiamento personale aggravato continuato e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Latina che ha visto anche il sequestro preventivo di un cantiere edile.

I fatti risalgono al 23 giugno 2022, quando a Sonnino, nelle vicinanze di un cantiere edile viene rinvenuto un operaio in stato di incoscienza senza respiro. L’uomo, ricoverato d’urgenza al reparto di terapia intensiva dell’ospedale di latina, è morto dopo un’agonia durata diversi mesi. I familiari, non credendo all’ipotesi che il parente fosse morto per cause naturali, hanno poi sporto denuncia che ha portato alle indagini e alle perquisizioni dei Nas, dalle quali è emerso che la morte dell’operaio era riconducibile ad un incidente sul lavoro in cantiere dovuto a una scarica elettrica accidentale ad alta tensione durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio.

L’attività investigativa del Nas di Latina ha accertato un’attività tesa all’inquinamento delle prove: almeno tre persone - committente, datore di lavoro e un altro operai - oltre a non aver tutelato la vittima da possibili incidenti hanno anche spostato il corpo del lavoratore fuori dal cantiere mettendo in scena un incidente.

Le forze dell’ordine hanno anche appurato che tutti gli operai dell’azienda edile erano assunti in nero e che anche per loro non erano state applicate le regole di sicurezza sul luogo di lavoro.

L’area del cantiere edile è stata posta sotto sequestro - come recita la nota dei Carabinieri - “sussistendo il concreto pericolo di protrarre e/o reiterare il reato”.

Non possiamo usare mezzi termini: si tratta di omicidio sul lavoro.” Queste le parole del segretario generale della CGIL Frosinone Latina Giuseppe Massafra, che continua: “una storia agghiacciante che ci racconta una realtà sommersa, una realtà in cui vengono meno, non solo le leggi e le regole in nome del profitto, ma anche l’etica e la civiltà. Persone che lavorano senza tutele, senza misure di sicurezza, senza la formazione e senza mezzi e strumenti adeguati. Non possiamo più permettere tutto questo, non è solo il problema della salute e della sicurezza, già di per se drammatico, pensiamo alla striscia tremenda di incidenti e morti sul lavoro degli ultimi mesi nel nostro territorio, ma si tratta di un tema ancora più ampio che riguarda propriamente la cultura del lavoro.

Perché è di una gravità inaudita che esistano individui capaci di prestarsi a tali comportamenti e commettere simili reati e se da un lato dobbiamo richiamare l’impegno comune da parte di istituzioni, parti datoriali e lavoratori stessi, gli investimenti nella formazione e nella sicurezza; dall’altro ci corre l’obbligo di condannare fermamente l’accaduto: tutte le persone coinvolte direttamente in questa vicenda dovranno essere punite per come meritano, per rendere giustizia e dignità al lavoratore, alla famiglia e al mondo del lavoro".

La chiave è l’attivazione di protocolli di contrattazione di anticipo tra le istituzioni territoriali, le associazioni sindacali e i datori di lavoro; ad esempio su Latina è stato già sottoscritto con il comune e ha proprio il fine di monitorare - anche attraverso il badge di cantiere - la salute e sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro .” Così si è espresso Alessio Faustini, segretario generale Fillea CGIL Frosinone Latina, che ha aggiunto: “inoltre, il rafforzamento dei controlli è fondamentale nella prevenzione di fenomeni di questo tipo, fenomeni che determinano sempre condizioni di pericolo e di illegalità. La formazione, poi, rappresenta un altro tema centrale: la formazione sul lavoro è indispensabile, deve essere continua e aggiornata se si vogliono evitare incidenti e avere maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro”.



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