A seguito del tragico accadimento di ieri nelle campagne di Latina, in cui un bracciante indiano ha perso un braccio mentre utilizzava un macchinario agricolo e anziché essere soccorso è stato buttato in strada come un rifiuto e che ancora lotta tra la vita e la morte, il Prefetto di Latina Maurzio Falco ha convocato oggi pomeriggio alle 17 la CGIL e la Flai CGIL (la categoria che rappresenta i lavoratori dell'agricoltura) per un confronto sui temi che questo ennesimo tragico e riprovevole fatto
accaduto nell'Agro Pontino ha riportato alla pubblica attenzione. Confronto che assume ancor maggior rilevanza alla luce dell'incarico che proprio Maurizo Falco andrà a ricoprire su proposta del Ministro dell'Interno: “Commissario straordinario in materia di superamento degli insediamenti abusivi e contro lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”.
Tre i punti principali sui quali i rappresentanti sindacali hanno chiesto un particolare impegno da parte del prefetto: un riscontro politico su come utilizzare i fondi del PNRR destinati proprio alla lotta e al contrasto al caporalato che su Latina dovrebbero ammontare a circa 4 milioni di euro; una particolare attenzione alla “questione sociale” che riguarda un'intera comunità , quella indiana a Latina, che lavora nei campi irregolarmente e senza alcuna tutela, che ha paura di denunciare perché questo vorrebbe dire perdita del lavoro se non peggio (una percentuale enorme di questi lavoratori e lavoratrici sono senza permesso di soggiorno e quindi ancor più ricattabili), una comunità che vive in condizioni abitative precarie nei casi migliori e che non può accedere ad alcuna forma di welfare o assistenza sociale; infine, la necessità di affrontare e risolvere una volta per tutte le falle della filiera dei controlli nei luoghi di lavoro, che è alla base della prevenzione e dello sradicamento del “fenomeno caporalato”, che purtroppo allo stato attuale rappresenta i limiti più grandi di un'azione che altrimenti non potrà mai essere risolutrice.
Il prefetto si è espresso favorevolmente a tutte le richieste espresse dalle sigle sindacali, prendendo un impegno proattivo affinché non solo tragedie del genere non accadano più, ma anche nell'ottica di contribuire finalmente a restituire il giusto riconoscimento sociale e non solo a una comunità , quella indiana dell'Agro Pontino, che da anni è costretta a subire in silenzio pur ricoprendo un ruolo essenziale nell'economia di un intero territorio e non solo.
A tal proposito il Prefetto Falco si è espresso positivamente al sollecito dei rappresentanti sindacali di rilasciare il permesso di soggiorno al lavoratore che ancora non è fuori pericolo di vita e a sua moglie, prendendo un impegno che non è un mero atto risarcitorio, ma rappresenta un segnale politico e sociale: lo Stato c'è, ed a protezione di tutte le persone che sono vittime, che sono ricattabili, che – nei casi come questo – sono addirittura in condizioni di schiavitù, perché il caporalato è un fenomeno che non riguarda solo agricoltura, ma è trasversale e diffuso ancor più di quello che si pensi.
CGIL e Flai CGIL, assieme a tutte le altre federazioni di categoria, durante l'incontro con il Prefetto hanno espresso i loro sostegno e la loro solidarietà con un presidio che ha visto la partecipazione di funzionari, delegati e militanti.