La raccolta differenziata non basta più. Quello che serve ora per i rifiuti è il riciclo, il recupero e una gestione a “km zero”. Insomma, l’industria della “spazzatura”, quale costola portante della green economy, deve diventare una filiera di quella che può essere definita “economia circolare”.
Se in Europa tutti i paesi si adeguassero alle normative comunitarie nella gestione dei rifiuti, si potrebbero avere risparmi per 72 miliardi di euro l’anno, la creazione di circa 400.000 posti di lavoro, e un incremento del fatturato di 42 miliardi di euro all’anno.
I rifiuti sono una risorsa e non vanno visti come fardello di cui liberarsi. L’Italia, non attuando una corretta gestione del ciclo esporta ricchezza, inviando in Cina i materiali per il riciclo e ricomprando poi i prodotti che vengono da lì senza alcuna garanzia di qualità.
Il riciclo in casa nostra è la via maestra per rilanciare l’economia, prevenire lo spreco di materiali, ridurre il consumo di materie prime e di energia. La strada maestra sta nel recupero e nel riciclo, in un’economia circolare e in un approccio che tende al km zero.
Quale è la situazione nel nostro territorio, la nostra provincia è pronta ad rispettare quanto previsto dal nuovo piano regionale dei rifiuti?
Di questo si parlerà il 25 novembre alle ore 10,00 nell’iniziativa promossa dalla CGIL di Frosinone Latina insieme alle categorie della Funzione Pubblica e dei Chimici, presso la cassa edile in via tiburtina 4, a cui sono invitati a partecipare tutti i sindaci della Provincia.
Il segretario CGIL Frosinone Latina
Antonio Sessa